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Crisafulli sull’asse Cracolici-Renzi. “La sua è una scelta personale. E ora come si fa con Crocetta?”

venerdì 10 Marzo 2017

Le frenesie nazionali del Pd rimbombano anche in Sicilia. Dall’apertura della fase congressuale la fase di studio incrociata ha assunto ritmi da far west. Gli occhi dei big siciliani sembrano chiudersi a fessura e mentre gli smottamenti sfaldano il partito i primi schieramenti iniziano a prendere forma. Ognuno sta con qualcuno e l’incedere degli appuntamenti elettorali (comunali e regionali) potrebbe finire con il mutare le alleanze interne. C’è chi gioca d’attesa ma in molti stanno tessendo le fila in vista del voto del 30 aprile. Poi c’è Vladimiro Crisafulli, ex deputato regionale noto per essere una delle casseforti di voti e relazioni più rappresentative del Pd siciliano. E’ il Barone Rosso di Enna, attuale coordinatore provinciale del partito, dichiarato impresentabile alcuni anni addietro dalla commissione presieduta da Rosy Bindi. Negli anni ha dimostrato di poter influenzare il partito rossoverde e anche in questa fase congressuale in molti stanno cercando di intuire i suoi consigli di voto.

In questi giorni le cronache nazionali parlano di quattro differenti mozioni riferibili a falangi interne del partito. Da quelle a sostegno dell’ex premier Matteo Renzi e l’attuale ministro Maurizio Martina a quelle contro l’ex segretario di Michele Emiliano e del ministro della giustizia Andrea Orlando. “Questa campagna per il congresso non mi entusiasma, non so ancora chi voterò – taglia corto Crisafulli – non ho ancora deciso ma quando deciderò lo saprete tutti. Di sicuro non voterò Renzi”. In Sicilia i posizionamenti sembrano prender forma e nelle ultime 72 ore la notizia entrata a gamba tesa nel dibattito è l’avvicinamento dell’assessore all’agricoltura Antonello Cracolici alla mozione congressuale renziana. “La sua credo sia una scelta personale. Prendo atto che ognuno fa le sue scelte”. Frasi sibilline che lasciano aperti grandi interrogativi. A partire dalle prossime elezioni regionali.

L’attuale assessore domenica dovrebbe annunciare ufficialmente il suo sostegno durante una convention, dichiarando la vicinanza all’attuale ministro alle politiche agricole, Maurizio Martina assieme al siracusano Pippo Digiacomo. Un asse già allineato che potrebbe ripetersi per la corsa alla presidenza. Da gennaio l’attuale governatore Rosario Crocetta ha annunciato la sua ricandidatura e l’adesione di Cracolici all’area renziana potrebbe spaccare ulteriormente il Pd siciliano. Finora il verbo dell’ex premier in Sicilia era stato delegato a Davide Faraone ma adesso anche in vista delle regionali alcune cose potrebbero cambiare.

“Intanto il partito dovrebbe comunicare cosa farà con Crocetta che ha ufficializzato la sua ricandidatura. Due candidati non possono coesistere e ricordo come finì nel 2012: prima Crocetta si candidò e poi il Pd lo sostenne. A me questo governo non ha mai entusiasmato ma qualcuno dovrà spiegare come approcciarci se no ci ritroviamo con due candidati?”. Il quesito è retorico ma l’affondo è consistente. Io credo che il consuntivo vada fatto all’intero Governo e non penso che un componente di questa giunta possa candidarsi contro Crocetta e poi da quanto mi risulta non ambisce a fare il presidente della Regione”. Un’analisi rigida anche alla luce dell’ultimo referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre che in Sicilia ha visto le truppe di Cracolici e dell’attuale vicepresidente dell’Ars Giuseppe Lupo schierate a favore del Si, come Crisafulli. “Visti i risultati del Referendum – conclude Crisafulli – è meglio che non si uscano più”.

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