Le risorse per il Ponte sullo Stretto sono state inserite nella manovra finanziaria e lo stesso ministro Giorgetti ha confermato la programmazione pluriennale (
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Salvini si è detto soddisfatto e da più parti si registrano reazioni positive rispetto agli impegni presi e mantenuti dal governo. Nel frattempo la Regione Siciliana ha annunciato che metterà a disposizion 1 miliardo per l’opera.
L’associazione Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno che più si è battuta a favore in questi anni esprime soddisfazione per il reperimento delle risorse finanziarie, attraverso il presidente Fernando Rizzo
“Esprimiamo entusiasmo, dopo 12 anni di battaglie inizialmente condotte in solitudine, per la decisione del Consiglio dei Ministri di approvare nella prossima legge di bilancio, il finanziamento del ponte sullo Stretto con le connessioni stradali e ferroviarie. Adesso si attende solo la sottoscrizione dell’atto aggiuntivo tra stazione appaltante e il consorzio Eurolink per rendere definitiva la realizzazione dell’opera. Finalmente la Sicilia potrà ottenere, nel solco della trasformazioni della transizione ecologica, la conversione dai mezzi più inquinanti come navi ed aerei, a quelli green come i treni e l’alta velocità ferroviaria che collegheranno le città ed i porti siciliani in poche ore al centro dell’Europa. Straordinario poi se questo ponte stradale e ferroviario sarà costruito interamente con i fondi europei (FSC), lo strumento finanziario principale per l’attuazione delle politiche di sviluppo e di coesione economica, sociale e territoriale, atto a rimuovere gli squilibri economici e sociali tra le regioni ricche e quelle più svantaggiate o isolate”.
L’avvocato Rizzo ricorda come dei 12 miliardi previsti per la costruzione, circa la metà sarà finanziata dall’Unione Europea, essendo il ponte una piccola parte di un corridoio ferroviario, mentre un’altra parte dell’investimento potrebbe essere coperto dalla BEI, la Banca Europea degli Investimenti.
Un’opera strategica che produrrà un incremento del PIL per le regioni Sicilia e Calabria decisivo come lo è stata negli anni 60 l’autostrada del Sole; e con l’eliminazione di ben 6,5 miliardi di costi annui che i siciliani subiscono per merci e passeggeri dalla mancanza di continuità territoriale.
“Inoltre il ponte e le infrastrutture connesse- prosegue Rete civica per le infrastrutture- fungerà da moltiplicatore di investimenti che, in assenza di reti veloci e di connessioni strategiche hanno trasformato la Sicilia in una terra di emigrazione con circa 700.000 abitanti persi negli ultimi venti anni e Messina è divenuta la prima città europea per calo demografico con una fuga inarrestabile di giovani tra i 20 e i 35 anni. Attingere ai circa 60 miliardi di fondi europei in un sessennio, senza gravare di un centesimo sui bilanci dello Stato, ottenendo per l’altra metà i finanziamenti delle reti dell’AV/AC, era la proposta da sempre espressa da Rete Civica per le infrastrutture. Siamo lieti che il governo Meloni abbia dato attuazione ad una così semplice proposta, nella visione di una Sicilia centro dell’intera Europa.
Con il Ponte l’Europa inizierà dalla Sicilia e non più da Olanda o Germania”