Le ultime novità sul fronte rifiuti non hanno soddisfatto le aspettative. L’emergenza non sembra trovare la luce in fondo al tunnel, più buio e incerto che mai, in vista anche della reintroduzione delle Province, che rischia di mischiare ancora una volta le carte in tavola in tema di gestione. L’unica certezza è lo scontento dei Comuni, protagonisti del valzer dei 45 mln destinati alla copertura degli extracosti per il trasporto dei rifiuti al di fuori dei confini regionali. Per una strada incerta, un’altra sembra prendere forma: quella dei termovalorizzatori. La nomina del presidente Renato Schifani a commissario straordinario per i rifiuti ha l’obiettivo di implementare e rafforzare la rete impiantistica in Sicilia, ma basterà? Di questo e altre tematiche ilSicilia.it ne ha parlato con Dionisio Giordano, segretario generale Fit Cisl in Sicilia.
Quali ulteriori emergenze genera il caso del provvedimento ritirato dalla Regione che riguarda gli extracosti per il trasporto dei rifiuti?
“Mi sembra che in queste ore si registri una retromarcia del governo regionale che nei fatti sarebbe un passo avanti rispetto alle notizie di ieri, per tornare quindi al punto di partenza. Il presidente Schifani e l’assessore all’economia Falcone hanno infatti rassicurato l’Anci Sicilia sul ripristino delle somme. E fanno bene a prevederle. Il costo del trasporto rifiuti fuori regione e fuori nazione appesantirebbe la Tari dei cittadini siciliani dei comuni interessati. Nel merito, è bene ricordare che il ritardo impiantistico siciliano in tema di rifiuti è una responsabilità almeno ventennale di tutti i governi regionali che si sono susseguiti. Non possono pagare il conto cittadini e comuni“.
Da qui a qualche mese comincerà la programmazione dei comuni turistici alla vigilia dell’apertura della stagione estiva, come sta arrivando l’Isola a questa scadenza nel settore dei rifiuti?
“Sul terreno della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti non ritengo possano cambiare in questi pochi mesi le attuali condizioni. Anche se un fatto nuovo, certamente non positivo, potrebbe essere il disegno di legge in discussione all’Ars sulla reintroduzione delle province, nella parte in cui prevede che le funzioni attualmente in capo alle Srr, di cui alla legge 9/2010, transitino nei nuovi enti territoriali. Qualora venisse approvato così previsto nel disegno di legge, questo passaggio di funzioni con la sostituzione alle Srr dei nuovi enti e, dichiariamo sin da subito come Fit Cisl la nostra contrarietà anche per le conseguenze negative sul personale attualmente dipendente dalle Società di regolamentazione dei rifiuti, determinerebbe una nuova lunga fase di sovrapposizione funzionale come quella sorta anni fa nel passaggio Ato-Srr. Bisogna invece eliminare la legge regionale n.3/2013 che ha consentito gare a evidenza pubblica anche per singoli comuni, ha frammentato il servizio di raccolta in Sicilia e ha consentito, con aggiudicazioni al massimo ribasso, la presenza sul territorio regionale di stakeholders di dubbia capacità organizzativa ed etica, prenditori piuttosto che imprenditori, a volte aziende del malaffare come spesso le cronache di questi anni ci hanno riportato“.
Quale impatto può avere la nomina del presidente della Regione Schifani a commissario straordinario per i rifiuti?
“Le fasi di commissariamento risultano efficaci se riescono a snellire gli ordinari iter burocratici che solitamente incrementano di almeno un terzo il tempo di realizzazione di una infrastruttura. Sui termovalorizzatori non abbiamo mai espresso contrarietà, nella misura in cui il recupero energetico, tra l’altro previsione della concezione sistemica di gestione rifiuti dell’economia circolare, sia complementare e non sostitutivo alla raccolta differenziata, al recupero e al riutilizzo delle materie. Il piano regionale dei rifiuti deve indicare chiaramente questa nuova visione, una politica industriale sul tema della gestione dei rifiuti in grado di assemblare nuova tecnologia impiantistica, sistemi differenziati di raccolta ed impianti di prossimità, con governance private di diritto pubblico, perché pubblico è il finanziatore del sistema e pubblico è il destinatario del servizio, il cittadino“.