Cambiano gli amministratori alla Rap, la società partecipata del Comune di Palermo che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti della città, ma la musica è sempre la stessa. Anche per il neo presidente, il faraoniano Giuseppe Norata, bisogna aumentare la Tari, ovvero la tariffa pagata dai cittadini, per coprire i buchi di bilancio che si sono aperti nelle passate gestioni. Lo ha spiegato ieri a Palazzo delle Aquile, in Commissione Bilancio. Gli ultimi documenti contabili dell’azienda presentano, infatti, passività di diversi milioni di euro che vanno coperte. L’ipotesi che prende corpo è quindi quella di un rialzo del valore del contratto di servizio, attualmente di 127 milioni l’anno, di altri 6 milioni. Un passaggio indispensabile per avere i conti in ordine e poter operare senza difficoltà.
Secondo Norata è quasi impossibile recuperare le risorse necessarie attraverso tagli di spesa. Quest’ultima, al contrario, è destinata ad aumentare con l’estensione della differenziata ad altri quartieri, poichè i costi di raccolta sono indubbiamente più alti. Inoltre, Palermo dovrà adeguare la tariffa con una ulteriore voce relativa al trattamento meccanico biologico e al compostaggio che i Comuni sono tenuti a pagare alle discariche, come previsto dalle norme regionali. Molto, invece, si può fare, ha spiegato Norata, sul lato delle risorse umane sgravando la Rap dal compito della manutenzione delle strade che oggi impegna 140 dipendenti.
Così mentre in ogni angolo della città si trovano cumuli di rifiuti di ogni genere, la raccolta differenziata stenta a decollare, gli impianti di conferimento e trattamento continuano ad essere inadeguati alle esigenze del capoluogo e dell’area metropolitana, una buona parte di cittadini continua a non pagare le bollette … i soliti contribuenti onesti sono chiamati ancora una volta a sborsare più soldi per pagare un servizio oggettivamente scadente. Anche questa volta si preferisce percorrere la strada più facile, ovvero quella di mettere le mani in tasca al cittadino a cui non rimane augurarsi che sia l’ultima volta e che il nuovo corso della Rap possa portare, se non oggi almeno domani, ad una città più pulita e ad un servizio migliore rispetto a quello attuale.