La riforma è rimasta al palo. Motivo per il quale una delegazione di operai forestali regionali ha manifestato questa mattina a Palermo. Il presidio è stato organizzato dalle sigle sindacali di categoria sotto Palazzo d’Orleans, sede istituzionale della presidenza della Regione. Consesso nel quale i rappresentanti dei lavoratori denunciano l’impasse che regna da mesi su uno dei bacini di precariato più grandi dell’Isola. “I politici sono tranquilli – dichiara un manifestante presente questa mattina in piazza Indipendenza -. Noi, durante il periodo estivo, lavoriamo in terreni poco sicuri e con alte temperature. Abbiamo diritto al lavoro“. In tal senso, i sindacati hanno chiesto un incontro con il governatore Renato Schifani. Fatto per il quale alcuni manifestanti hanno deciso di incatenarsi davanti alla sede della presidenza della Regione. Protesta alla quale è seguito un confronto fra i rappresentanti sindacali degli operai forestali e l’assessore regionale all’Agricoltura Salvatore Barbargallo.
Operai forestali tornano in piazza a Palermo
A spiegare le ragioni della protesta è Tonino Russo, segretario regionale della Flai Cgil. “Gli operai forestali sono costretti, ancora una volta, a tornare in piazza. Il Governo Regionale non ci ha ascoltato. Serve un piano di riforestazione per ripristinare i boschi persi con gli incendi. Serve un piano di messa in sicurezza del territorio e la stabilizzazione dei lavoratori forestali, da decenni a tempo determinato. Tutto passa dalla riforma. La Forestale deve restare pubblica. Siamo contrari ad affidamenti ai privati“.
“Il ragionamento sulla riforma sembrava essere vicino a concretizzarsi – aggiunge Massimo Santoro, segretario generale Fai Cisl Palermo-Trapani -. Poi la questione è scomparsa dall’agenda del Governo Regionale. Siamo stati costretti a scendere in piazza. Dobbiamo garantire un comparto che, se si continua così, rischia di scomparire in pochi anni. Non saremo più in grado di effettuare il servizio, nonchè di mantenere il comparto attivo ed efficiente“. Una riforma per la quale, da tempo, si attendono le risorse necessarie. Per stabilizzare infatti servono liquidità. E il fondo di riserva regionale non è in grado, ad oggi, di assicurare i requisiti minimi della manovra. Ciò, in particolare, per la necessità di garantire l’equilibrio dei conti. Elemento chiave nei rapporti istituzionali fra il Governo Nazionale e Palazzo d’Orleans.