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Rimpasto in Giunta nel governo Musumeci? Tutti lo vogliono, tutti lo cercano

lunedì 14 Ottobre 2019
ars-musumeci

Un coro unanime si innalza da Palazzo dei Normanni e arriva dritto nelle stanze di Palazzo d’Orleans ed esattamente in quella del governatore Nello Musumeci. Le voci sono alcune più timide altre molto accese e dirette. Ma il messaggio è uno ed uno solo. Tra i deputati regionali c’è tanta voglia di rimpasto.

Questa è la medicina che potrebbe alleviare i dissapori all’interno della maggioranza da sempre risicata, anzi praticamente inesistente, che dovrebbe dar fiducia all’operato del Presidente della Regione Siciliana. E se raffigurassimo il rimpasto degli assessori al ritornello “basta un po’ di zucchero e la pillola va giù” ogni lavoro d’aula a Sala d’Ercole potrebbe avere un “ritmo perfetto” col governatore. I dissapori di Forza Italia e in particolare, tra presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, e l’assessore al Bilancio, Gaetano Armao, potrebbero essere spazzati come da un colpo di maestrale.

E poi c’è la sedia vacante ai Beni culturali a causa della scomparsa del professore Sebastiano Tusa che aspetta di essere riempita da un nuovo assessore che al momento stenta ad arrivare. Si aspetta l’anniversario della morte dell’ex titolare dei Beni culturali per decretare chi sarà il suo successore. Un anno esatto è il termine in cui Musumeci enuncerà la nomina del nuovo assessore. Qualcuno pensa che da tempo possa esistere già un regista all’interno dell’assessorato che manovri i fili delle attività culturali, museali in Sicilia. Il suo nome è Carmelo Briguglio, questo per lo meno a detta delle “malelingue” che scorazzano nei corridoi dei palazzi di potere della politica regionale. Per non parlare chi tra i politici siciliani lamenta le scelte del governatore “troppo Catania-centriche”.

Ma il messaggio da Palazzo dei Normanni è chiaro e limpido. I gruppi parlamentari pare vogliano presto e subito un rimpasto di governo. E chi cerca attraverso le sue parole di rimettere in mano al governatore ogni possibile decisione, “il sia fatta la volontà di Musumeci” non basta. Perchè i politici regionali mandano ampiamente messaggi neanche troppo “in codice” al presidente etneo.

Credo che sia importante rispettare le scelte del governatore Musumeci in merito al rimpasto. Io sono contrario ad allargamenti di coalizione. L’opposizione ha già avuto numerosi ruoli all’interno di Palazzo dei Normanni. Non credo che abbiano giovato alla maggioranza che ha sostenuto l’elezione del Presidente Musumeci“. Afferma a ilSicilia.it il capogruppo di Fratelli di Italia, Antonio Catalfamo.

Moderato nelle sue dichiarazioni rimane anche il capogruppo di “Ora Sicilia”, Luigi Genovese, anche se tra le righe presenta il conto a Musumeci, chiedendo in pratica una poltrona in giunta: “Se ci dovesse essere un rimpasto credo proprio che ci debba essere un posto per il nostro gruppo parlamentare. Noi nel frattempo ci affidiamo alla totale fiducia di questo governo ed ai suoi interlocutori“.

Parole più pesanti arrivano dall’Udc. Il primo della lista che non usa mezzi termini in merito al rimpasto del governo è Vincenzo Figuccia che, spenti i riflettori del programma televisivo “Non è l’Arena”, afferma: “Per cambiare passo è necessario avviare un vero e proprio piano Marshall, ma tutto questo non si può fare con i protagonisti attuali, serve svecchiare una classe dirigente all’interno del centro-destra per dare spazio ad idee e progetti nuovi. Suggerisco al Presidente della Regione di avviare presto un rimpasto di Governo al fine di sostituire quegli assessori che non sono stati all’altezza dei processi per il rilancio economico, culturale e sociale della nostra terra“.

Lo segue a ruota Danilo Lo Giudice, compagno di partito di Figuccia, che in questi giorni ha intrapreso una battaglia con il chimico evergreen dei governi regionali siciliani, Maurizio Croce e il suo ufficio contro il dissesto idrogeologico: “Il rimpasto non è da fare subito. Per usare un eufemismo lo avrei già fatto ieri. Sicuramente il rimpasto è fondamentale per trovare una sintesi migliore tra l’aula e il governo“.

Il rimpasto può aspettare l’anno nuovo per il deputato di Idea Sicilia e popolari autonomisti, Carmelo Pullara. Ma tiene a precisare che: “le trattative politiche non possono essere portate avanti sulla base della volontà dei singoli. I partiti della coalizione e gli esponenti dei gruppi parlamentari dovrebbero velocemente fare una quadra su un eventuale rimpasto. Il prossimo anno è giusto mettere in discussione l’impalcatura di governo come quella dell’Ars, attraverso una rotazione delle presidenze delle commissioni“.

Anche le voci dell’opposizione che tecnicamente sono lontane dalla scacchiera di giunta, consigliano al presidente Musumeci di mischiare le carte al più presto. La parola chiave e comune è “immobilismo“.

L’immobilismo che si è creato è pericoloso per la Sicilia. Da cittadino ed anche da addetto ai lavori al quale non interessano le questioni che riguardano la spartizione e la lottizzazione politica, mi auguro che ci sia un cambio di marcia nell’azione amministrativa da parte di un nuovo governo. Sono veramente pochi gli assessori che si sono distinti per abilità coraggio e capacità amministrativa. Falcone in primis“, afferma il deputato di Sicilia Futura, Edi Tamajo.

Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd, da tempo non è sottile nelle sue dichiarazioni contro il governo e il presidente Musumeci. “E’ la giunta della paralisi. Per un rimpasto, più tempo passa peggio è. La presunta coalizione di maggioranza oramai è un arcipelago di isole che sono in conflitto tra di loro. Miccichè da un lato, Musumeci dall’altro e il resto dei gruppi polverizzato. Questa è una giunta senza progetto politico che non sa da che parte andare. E’ abbastanza chiaro che hanno già deciso di andare in esercizio provvisorio o in gestione provvisoria che è anche peggio. Non c’è traccia di riforme, nessuna iniziativa per il lavoro. Tranne  i 14milioni di euro spesi, per il restauro dei borghi fascisti, e la fiera del cavallo di Ambelia, non si vedono altri interventi“.

Dello stesso tenore sono le parole del deputato del Movimento 5 stelle, Giampiero Trizzino: “Otto mesi per approvare una norma collegata alla finanziaria dell’anno scorso fa capire tante cose. Questa situazione rende impossibile qualsiasi riforma. Per cui se può essere utile un rimpasto per accelerare temi centrali come urbanistica e rifiuti, ben venga. Però, non credo che basti sostituire un assessore in questo governo ma anche la mentalità”.

Insomma il rimpasto nel governo Musumeci potrebbe avere i connotati di Figaro, il protagonista dell’opera del Barbiere di Siviglia: “Tutti mi chiedono, tutti mi vogliono, Donne, ragazzi, vecchi, fanciulle. Qua la parruca… Presto la barba…“.

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