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Rinasce la stazione marittima di Palermo: al via i lavori dopo sette anni

giovedì 21 Giugno 2018
Stazione marittima conferenza stampa

Dopo sette anni di scontri e contenziosi amministrativi tra l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale e l’impresa appaltatrice, la So.Co.Stra.Mo, si è sbloccata la vicenda che ha tenuto la stazione marittima del porto di Palermo sotto sequestro per anni, interdetta ai passeggeri e chiusa ai necessari lavori, senza che nessuno si muovesse.

Oggi, appianate le dispute, riparte il cantiere. Lo hanno annunciato, nel corso di una conferenza stampa, il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, assieme al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, al provveditore interregionale Opere pubbliche Sicilia-Calabria, Donato Carlea, e al comandante della Capitaneria di porto di Palermo e direttore marittimo della Sicilia occidentale, Salvatore Gravante.

“A nove mesi dal mio arrivo alla guida dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia non è ancora tempo di fare bilanci ma di riepilogare quanto è stato fatto e di come abbiamo rimesso in moto una macchina da tempo ferma”,  spiega Monti.  “Dopo anni di attesa si sono sbloccati i lavori della stazione marittima, grazie all’intensa e proficua collaborazione con il Provveditorato che ha instaurato un dialogo, permettendo di arrivare alla scrittura di una transazione tra l’impresa e l’Autorità di Sistema”

La So.Co.Stra.Mo ha adesso 45 giorni di tempo per consegnare il progetto esecutivo, quindi inizieranno i lavori che dovranno concludersi entro due anni. Durante la conferenza stampa, Monti  si è soffermato anche sui lavori che interesseranno il porto di Termini Imerese e sui progetti per Trapani e Porto Empedocle.

porto palermoOltre alla ripresa dei lavori per la stazione marittima del porto di Palermo, si va verso la modernizzazione dei servizi della banchina Vittorio Veneto, un’altra vicenda che si è a lungo trascinata senza sbocchi, prima di trovare una soluzione. “Anche qui, grazie alla Autorità marittima e all’impegno dell’ammiraglio Gravante e della sua squadra – dice il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti – siamo arrivati a un prezioso traguardo: il dissequestro della banchina e, quindi, la possibilità di contare su un attracco in più. A questo punto era fondamentale riqualificare la tensostruttura situata sul Vittorio Veneto, in questi anni abbandonata ma indispensabile per sostituire provvisoriamente la stazione marittima, perché a breve quella parte di porto verrà nuovamente toccato dalle navi da crociera”.

Ristrutturazione complessiva della tensostruttura, dunque, assieme al rinnovo dell’arredo e all’arrivo di nuovi macchinari radiogeni per la sicurezza dei bagagli, con sei file di controlli: “Saranno operativi – prosegue Monti – entro luglio, siamo in attesa dell’autorizzazione dell’Asp. Avremo così, finalmente, un terminal per navi che non trasportano più 800/1000 persone ma 5/6mila in un’unica toccata”. E ancora: “Il segnale è forte: stiamo rilanciando lo scalo palermitano attraverso un percorso di riqualificazione che ci fa piacere condividere con le istituzioni. Non abbiamo la bacchetta magica ma siamo partiti con decisione e i risultati stanno già arrivando”.

SILOS
I silos da smantellare

“La stazione marittima – aggiunge – è il primo passo di maggiore visibilità dietro però ci sono le demolizioni dei corpi bassi su via Crispi per dare l’idea di un porto aperto alla città, lo smantellamento dei silos che disegnerà un nuovo skyline portuale, è agli sgoccioli il concorso di idee per la realizzazione dei nuovi terminal crociere e terminal passeggeri e ro-ro. E poi, nell’ambito del processo, ormai in atto, di riqualificazione del fronte a mare urbano, c’è il grosso impegno sul porticciolo storico di Sant’Erasmo, un’opera di complessiva riqualificazione, con un progetto volto a riattivare dinamiche in grado di ripopolare funzioni e usi di quell’importante tratto di costa urbana della città e sottrarlo all’abbandono e al degrado“.

 

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