A meno di un mese dall’inoltro, da parte del gruppo consiliare “Rinascimento Taormina”, di una segnalazione formale alla Corte dei Conti riguardo la sostenibilità, le criticità e i tanti dubbi di legittimità legati alla costituzione e alla conseguente approvazione da parte del Consiglio Comunale della società partecipata “Equità Urbana S.p.A”, la Sezione Controllo per la Regione Siciliana della Corte, a seguito della richiesta dal Segretario Generale del Comune, ha emesso un corposo e articolato parere, nel quale, a chiare lettere e senza lasciare spazio a possibili interpretazioni, viene evidenziato che “…allo stato degli atti e in ragione delle osservazioni esposte in parte motiva, esprime parere parzialmente negativo ai sensi dell’art. 5, commi 3 e 4, del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, sulla deliberazione consiliare del Comune di Taormina n. 21 del 7 giugno 2025 concernente la costituzione di una società pubblica interamente partecipata dall’ente medesimo, in regime di in house providing, denominata “Equità Urbana S.p.A.”.
Dunque, quanto già criticamente evidenziato e denunciato in Consiglio Comunale dai consiglieri Luca Manuli e Nunzio Corvaia, riguardo “Equità Urbana S.p.A”, aveva un reale fondamento che ha trovato riscontro nel parere negativo della Corte dei Conti. I consiglieri comunali di “Rinascimento Taormina”, hanno visto lontano ed in anticipo quello che oggi è da considerarsi, senza tema di smentita, l’infrangersi rovinoso, contro i solidi scogli della Corte dei Conti, della pseudo e copiosa, se non dispersiva e caotica, creatività amministrativa del Sindaco De Luca e della sua maggioranza. “Abbiamo denunciato con largo anticipo ciò che oggi la Corte dei Conti mette nero su bianco – dichiara il consigliere Luca Manuli – cioè, la mancanza di una motivazione analitica, l’assenza di informazioni sul personale, la fragilità dei sistemi di governance: tutto ciò che avevamo segnalato è stato confermato”.
Infatti, il parere della Sezione di Controllo per la Regione Siciliana rileva e sottolinea l’insuIicienza dell’impianto motivazionale, l’assenza di dati concreti sul costo e la modalità di assunzione del personale e la necessità di chiarimenti sostanziali su aspetti centrali del progetto. “Alla luce di quanto accertato, – osserva il consigliere Nunzio Corvaia – chi ha votato favorevolmente questa delibera, probabilmente con superficialità, non aveva approfondito sufficientemente lo studio degli atti. Tant’è che nessuna delle criticità evidenziate dalla Corte è emersa nel dibattito d’aula, facendo piuttosto emergere un problema politico, prima ancora che tecnico”. “Noi, di “Rinascimento Taormina”, – conclude il Capogruppo Manuli – abbiamo scelto un’altra strada quella della lettura attenta degli atti, dell’analisi approfondita e della responsabilità istituzionale. I fatti ci danno ragione e dimostrano che un’opposizione attenta e preparata c’è e continuerà, come ha sempre fatto dall’inizio del mandato, a vigilare, a denunciare e a proporre, sempre a tutela dei cittadini e nell’interesse esclusivo della Città”.