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Riqualificazione energetica in Sicilia: interventi per 91 siti culturali | CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 20 Ottobre 2021

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Al via l’efficientamento energetico di 91 siti culturali della Sicilia. Il governo Musumeci ha presentato il progetto a Palazzo d’Orléans, un piano di interventi di riqualificazione per modernizzare gli impianti energetici e ridurre i consumi elettrici di musei, aree archeologiche, strutture regionali quali biblioteche e pinacoteche, uffici ed edifici amministrativi.

L’iniziativa è stata concretizzata grazie a un innovativo contratto di “project financing” tra la Regione Siciliana e l’azienda Gemmo Spa che si è aggiudicata la procedura di evidenza pubblica europea gestita dal dipartimento regionale dell’Energia.

Alla conferenza stampa erano presenti il presidente della Regione Nello Musumeci, l’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità Daniela Baglieri, l’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà e Giuseppe Tomarchio, amministratore delegato di Gemmo, l’azienda che si è aggiudicata la procedura di evidenza pubblica europea per la realizzazione degli interventi. Presenti anche il direttore del dipartimento regionale dell’Energia Antonio Martini e l’energy manager della Regione Roberto Sannasardo.

“Un’iniziativa innovativa guidata dal dipartimento energia in collaborazione con il dipartimento beni culturali e che il governo regionale ha voluto avviare due anni fa, e che rappresenta la perfetta intesa tra pubblico e privato – ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci -. La Gemmo Spa procederà alla riqualificazione dei sistemi energetici di oltre 90 beni e siti culturali. I fondi sono quelli del PO FESR, il 49% li mette la Regione e il 51% il privato. Questo ci consentirà di risparmiare il 25 per cento sugli attuali consumi energetici e le spese di manutenzione degli impianti, che fino ad oggi è costata alla Regione dai 4 ai 5 milioni l’anno, più i costi di gestione e manutenzione”.

“Il contratto dura 30 anni, coi primi due che saranno impiegati per l’ammodernamento. Sono orgoglioso  – prosegue il governatore dell’Isola – di poter dire che la nostra Regione, che ha autonomia assoluta in materia di beni culturali, si affacci ad un orizzonte nazionale con un progetto moderno e innovativo e allineato agli obiettivi dell’Unione Europea, un progetto unico in Italia e in tutta Europa. Ringrazio Martini e Sannasardo per avere portato a termine il lavoro avviato dal precedente dirigente generale D’Urso. 

“Ringrazio il dipartimento dell’energia e quello dei beni culturali, oltre che i due assessori al ramo Baglieri e Samonà. Adesso – conclude il presidente Musumeci –  dobbiamo andare avanti ed esportare ad altri siti regionali questo modello, come abbiamo già fatto con un progetto analogo per il Castello Utveggio a Palermo, contiamo di poterlo inaugurare e aprirlo al pubblico”.

Coniughiamo efficienza energetica e valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e architettonico. L’adozione di strumenti contrattuali innovativi – afferma l’assessore Baglieri – oltre a dimostrare le capacità amministrative della Regione Siciliana, conferma che la tutela dell’ambiente e quella dei beni culturali possono procedere unitamente e creare opportunità per l’iniziativa economica privata”.

“Questo intervento di efficientamento energetico su 91 luoghi della cultura – sottolinea l’assessore Samonà – ha un carattere fortemente innovativo in quanto tende a permettere che siti importanti della nostra regione siano allineati agli standard energetici sulla sostenibilità ambientale, con una significativa riduzione dei consumi e delle emissioni di agenti inquinanti. Si tratta, però, anche di un intervento di valorizzazione dei nostri beni culturali, dal momento che un’adeguata illuminazione, in relazione alla tipicità e storicità dei luoghi, ci consentirà di farli apprezzare al meglio. Il governo Musumeci continua a dare massima attenzione al patrimonio culturale della Sicilia, nella consapevolezza che investire sulla cultura vuol dire intervenire in modo concreto per il futuro della nostra terra”.

La leadership storica che Gemmo detiene anche nel settore dei beni culturali – si pensi agli interventi alla Reggia di Venaria Reale, al Teatro della Fenice, alla Biennale di Venezia o ancora all’Arena di Verona – trova oggi ulteriore conferma in questa operazione di partenariato con la Regione Siciliana. La nostra azienda ha l’esperienza e le competenze necessarie per coniugare transizione ecologica ed efficientamento energetico con la tutela di un patrimonio culturale che il mondo intero ammira. È un vero orgoglio, anche da siciliano, contribuire a valorizzare tanta ricchezza artistica”, afferma l’ad di Gemmo Spa, Giuseppe Tomarchio.

Tra gli interventi programmati sono previsti impianti fotovoltaici e termici, illuminazione con LED ed installazioni di sistema di BMS e monitoraggio energetico. Gli interventi previsti – 26 nel Palermitano, 13 nel Messinese, 10 nel Siracusano, 9 nel Catanese e altrettanti nell’Agrigentino, 8 nel Trapanese, 7 nel Nisseno, 6 nell’Ennese e 3 nel Ragusano – riguardano 30 musei, 29 aree archeologiche, 19 strutture regionali tra le quali biblioteche e pinacoteche, 13 uffici ed edifici amministrativi.

Il progetto di efficientamento degli immobili del Dipartimento dei Beni Culturali e della Identità Siciliana prevede, in particolare, la riqualificazione dei sistemi di climatizzazione e di illuminazione (“relamping”), l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e di sistemi avanzati di automazione e controllo, attività di conduzione, manutenzione e monitoraggio. Inoltre, è prevista la riqualificazione energetica degli involucri di 16 edifici, selezionati tra i 91 immobili interessati.

Il contratto cosiddetto “shared savings” (risparmi condivisi) tra Regione e concessionaria ha una durata di 30 anni. Dopo la prima fase di esecuzione dei lavori nei singoli siti coinvolti, della durata di circa 2 anni, specificata da un dettagliato cronoprogramma con scadenze differenziate sino al 30 giugno 2023, è prevista una fase di gestione degli impianti della durata di 28 anni durante i quali la manutenzione ordinaria, compresa nel corrispettivo annuo, è in capo al concessionario.
Questo aspetto consente ai siti oggetto d’intervento di mantenere in efficienza e nella loro integrità gli impianti al fine di assicurare il massimo confort ai lavoratori ed ai visitatori, sgravando l’amministrazione dalle relative incombenze.

Facendo un quadro economico, il contratto prevede, per la realizzazione degli interventi di efficientamento energetico, una spesa di complessiva di 20 milioni, di cui circa 10 milioni di parte privata e 9 milioni sostenuti invece dalla Regione, con risorse afferenti al PO FESR 2014/2020, Azione 4.1.1.

Alla concessionaria è riconosciuto un corrispettivo correlato all’entità dei risparmi energetici ottenuti, per un tetto massimo annuale di circa un milione di euro, pari al 90 per cento del risparmio previsto rispetto all’attuale spesa per la fornitura di energia elettrica di tutti i beni oggetto di intervento. Nel caso in cui i risultati raggiunti siano superiori a quanto previsto nel contratto, l’ulteriore risparmio sarà suddiviso tra Regione e concessionaria nella misura, rispettivamente, del 21 e del 79 per cento. A regime, oltre al risparmio del 25 per cento sui consumi energetici, il progetto consentirà di cedere il 5 per cento di energia “verde” alla rete.

 

 

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