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L'intervento della Polizia

Rissa selvaggia a Gela (CL), accusa di tentato omicidio

giovedì 24 Agosto 2023

A darsele di santa ragione due gruppi contrapposti di rumeni che hanno messo in scena una vera e propria guerriglia urbana con lancio di bottiglie e uso di bastoni.

La Procura della Repubblica di Gela ha chiesto e ottenuto dal giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Gela l’applicazione di sei ordinanze di misure cautelari personali, di cui due provvedimenti di custodia cautelare in carcere, tre provvedimenti di arresti domiciliari con braccialetto elettronico e un provvedimento di presentazione alla P.G. nei confronti di sei cittadini rumeni, resisi responsabili a vario titolo del reato di rissa aggravata, tentato omicidio, lesioni personali e porto di oggetti atti ad offendere.

L’episodio incriminato è avvenuto la sera del 12 agosto scorso in via Generale Cascino, a quell’ora molto affollata per la presenza di numerose attività commerciali. Gli investigatori del Commissariato di Gela, coordinati dalla Procura della Repubblica, grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza e agli elementi raccolti nell’ambito di alcune perquisizioni domiciliari, sono riusciti a risalire all’identità di tutti i partecipanti alla rissa. Secondo quanto emerso dalle indagini, un gruppo di uomini ha aggredito un altro gruppo per vendicarsi di una precedente aggressione, avvenuta la sera dell’1 giugno in via Navarra Bresmes. Anche in quella circostanza, la Polizia di Stato è riuscita a ricostruire nei particolari l’evento criminoso.

Scene di inaudita violenza quelle immortalate dai sistemi di videosorveglianza. In particolare, uno dei rissanti, dopo essere finito per terra privo di sensi a seguito di un calcio, veniva colpito ripetutamente alla testa con calci e pugni dall’antagonista.

Alla luce delle risultanze investigative, la locale Procura della Repubblica contestava il reato di tentato omicidio a uno dei cittadini rumeni resosi responsabile delle aggressioni più violente. Tesi condivisa dal Giudice per le Indagini Preliminari.

“Vogliamo tranquillizzare la gran parte della cittadinanza gelese onesta, che vive nella legalità, che la Procura di Gela compie il proprio lavoro, unitamente alla polizia giudiziaria e in questo caso le telecamere di videosorveglianza si sono rivelate fondamentali”. Lo ha affermato il procuratore facente funzioni del Tribunale di Gela, Lucia Musti. “Proprio le telecamere – ha continuato Musti – ci hanno consentito a fronte di un reato veramente complicato, qual è la rissa, di potere ricostruire l’evento e soprattutto di poter attribuire ai singoli le penali responsabilità, laddove è emersa una ferocia inaudita. Nonostante uno dei rissanti abbia riportato lesioni guaribili in 8 giorni, comunque ha rischiato la vita. Da questo è derivata la contestazione del tentato omicidio riconosciuta dal gip”.

Soltanto due giorni fa a Gela una sparatoria di pomeriggio in pieno centro cittadino. Salvatore Azzarelli, 46 anni, con precedenti per associazione mafiosa, era stato raggiunto da un proiettile mentre viaggiava a bordo di un’auto con la sorella, colpita soltanto di striscio. A sparare due persone a bordo di uno scooter con i volti coperti dal casco. “La sparatoria dell’altra sera – ha continuato il procuratore Musti – è un evento altrettanto grave sulla quale indaga la Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Noi procediamo unicamente per il delitto di evasione della persona ferita dagli spari. Ribadisco l’importanza di tenere alta l’asticella tutti, e far capire alla cittadinanza che però i risultati si ottengono non solo con l’impegno doveroso della Procura della Repubblica e delle forze dell’ordine ma anche con l’impegno dei cittadini di lavorare anche loro, nel loro piccolo, per la legalità”.

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