Un’analisi congiunta condotta da Facile.it e Mutui.it rivela un quadro molto positivo per il mercato dei mutui in Sicilia nei primi sei mesi del 2025. L’importo medio richiesto per un mutuo vede un aumento significativo e un ritorno di fiducia da parte dei consumatori.
L’importo medio dei mutui richiesti nella regione ha raggiunto i 116.029 euro, segnando un incremento del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo trend di crescita è un chiaro indicatore che gli italiani, e in particolare i siciliani, sono tornati ad affidarsi al credito per realizzare il sogno di acquistare la propria abitazione.
Questo andamento favorevole a diversi fattori: le banche hanno migliorato le condizioni di offerta, il costo del denaro si è alleggerito grazie alle politiche della BCE e la fiducia generale dei consumatori è aumentata.
Un altro dato degno di nota riguarda l’età media di chi presenta domanda di finanziamento. Sebbene i valori siano ancora distanti da quelli registrati nel 2022, si osserva un primo, seppur leggero, calo. Questo segnale suggerisce che una quota sempre maggiore di giovani si sta presentando in banca, un’indicazione incoraggiante per la dinamicità del mercato immobiliare.
Particolarmente rilevante è anche l’incidenza delle surroghe, ovvero il trasferimento di un mutuo da una banca all’altra per ottenere condizioni più vantaggiose. Nei primi sei mesi del 2025, le surroghe hanno rappresentato quasi un quarto (24%) delle richieste totali presentate in Sicilia, dimostrando una forte attenzione dei mutuatari a ottimizzare i costi del proprio finanziamento.
Differenze provinciali e andamento dei tassi
L’analisi a livello provinciale rivela notevoli differenze nell’importo medio richiesto. Palermo si conferma la provincia in testa alla classifica, con un importo medio di 121.704 euro, seguita a breve distanza da Catania con 120.291 euro. Al terzo posto si posiziona Messina, con un importo di 113.243 euro.
Scorrendo la classifica, si trovano le province di Ragusa (111.374 euro), Trapani (110.779 euro) e Siracusa (110.099 euro), tutte con valori molto simili tra loro. Le province con gli importi medi più bassi sono Agrigento (104.200 euro), Enna (100.684 euro) e Caltanissetta (99.553 euro).
Per quanto riguarda l’offerta dei tassi d’interesse, il 2025 ha visto un riallineamento delle proposte sul mercato. Nonostante la maggioranza degli italiani continui a preferire il tasso fisso — che ha subito un leggero aumento a causa dell’andamento dell’indice IRS — il tasso variabile è tornato a essere l’opzione più conveniente. Questo è dovuto principalmente ai tagli operati dalla Banca Centrale Europea (BCE) sul costo del denaro, che hanno fatto scendere l’indice Euribor.
Per dare un’idea concreta delle attuali condizioni di mercato, l’analisi fornisce un esempio pratico. Per un mutuo standard di 126.000 euro della durata di 25 anni e con un LTV (Loan-to-Value) al 70%, le migliori offerte disponibili online a tasso fisso partono da un TAN (Tasso Annuo Nominale) del 2,92%, con una rata mensile di 592 euro. Al contrario, le offerte a tasso variabile più vantaggiose presentano un TAN a partire dal 2,33%, con una rata mensile di 554 euro. La convenienza del variabile è quindi evidente, sebbene la scelta dipenda sempre dalla propensione al rischio del singolo richiedente.
“Quando sì è alle prese con la richiesta del finanziamento – concludono gli esperti – è importante non limitarsi a guardare il tasso. I variabili, seppur convenienti, possono cambiare durante il corso di vita del mutuo, mentre quelli fissi rimangono costanti; non esiste una scelta giusta o sbagliata in assoluto, la decisione va presa sulla base delle caratteristiche del mutuatario. L’intervento di un consulente esperto può essere di aiuto per identificare la soluzione più adatta”.