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Un’alleanza centrista e popolare in Europa contro quella che da queste parti viene definita la deriva populista. Sala piena all’Hotel Costa Verde di Cefalù per l’iniziativa organizzata dal Cantiere Popolare di Saverio Romano e Toto Cordaro e da Idea Sicilia, il movimento fondato dall’assessore regionale alla Formazione professionale Roberto Lagalla, con tante facce note della politica regionale, tra cui quelle di Gaetano Armao, Antonello Antinoro, Mario Parlavecchio e Pippo Enea. Politici e dirigenti regionali di ieri e di oggi, ma popolari per sempre.
E a fare visita ai padroni di casa ci sono stati anche il Presidente della Regione Nello Musumeci e il Presidente dell’Ars Gianfranco Micciché. Due storie politiche differenti, che adesso ‘danno la benedizione‘ al progetto popolare siciliano per le elezioni Europee: “Sono qui prima ancora che da Presidente da uomo di destra – ha detto Musumeci -, che con questo mondo condivide una delle più belle stagioni della mia vita politica. La politica è essenzialmente conciliazione con la comunità, che oggi vive animata da rabbia, dissapori, malesseri che la buona politica deve cogliere. Con Lagalla e Cordaro stiamo lavorando intensamente, abbiamo dato vita a un governo di persone serie e non ho dovuto sostituire nessun assessore. Questo è il segno di un governo stabile, che sta lavorando sapendo di aver trovato un cumulo di macerie. Perché quello che è stato fatto dal PD non ha precedenti e il M5S ha fatto il resto. Ecco perché stiamo operando silenziosamente, per rimettere le basi ad una Regione senza solidità, lo facciamo senza urlare e senza mettere la vernice sopra la ruggine“. Poi un assist ‘espresso‘ per Lagalla: “In un anno abbiamo fatto tanto, in doveroso silenzio, penso al piano regionale dei rifiuti che sta per essere deliberato dalla Giunta, ai 272 milioni per l’edilizia scolastica, alla ripartenza della formazione professionale, tutto fatto nel dovere del silenzio, perché noi non siamo il governo del raccolto ma il governo della semina. E poiché i governi si giudicano dai risultati e non dagli obiettivi – ha concluso Musumeci -, chiediamo tregua ai nostri avversari politici, chiediamo di essere giudicati all’arrivo e non alla partenza“.
Anche Micciché ha accolto con parole di miele la rinnovata alleanza tra Cantiere Popolare e Idea Sicilia, e rivolgendosi a Saverio Romano ha detto: “Vuoi sapere se dico si o un no ad una lista del centrodestra unito alle Europee? Io dico si. Io ci sto – ha chiosato – Possiamo fare una lista competitiva contro questi populisti“. Insomma, Micciché (e quindi Forza Italia) ha detto Sì. In Sicilia per le Europee si profila una formazione centrista e moderata. E Salvini, al momento, nel centrodestra siciliano viene visto molto di più come avversario da combattere che non come alleato da recuperare.