Oggi avrebbe compiuto 92 anni, ma le sue canzoni, la sua voce, sono sempre più attuali, in una società che tende ad arretrare in materia di diritti.
“Rosa Balistreri è un personaggio che cammina sopra un filo di cotone, un personaggio che ha un cuore per tutti, che ama tutti ; un cuore vecchio e antico per la Sicilia di Vittorini e di Quasimodo, un cuore giovane per la Sicilia di Guttuso e di Leonardo Sciascia .”
Così scrive il poeta Ignazio Buttitta in una lettera autografa del 22 ottobre 1984. Rosa Balistreri , attratta dai valori della sua terra, della tradizione popolare, si costruisce un denso repertorio popolare facendo riferimento alla sua sofferta infanzia e giovinezza. Canta per “Gli ultimi”, per i contadini sfruttati, per i carcerati, per i siciliani emigrati, ma canta anche deliziose ninne nanne e canzoni d’amore.
“Ci manca una cantautrice come Rosa – dice Pino Apprendi, fondatore del “Premio Rosa Balistreri e Alberto Favara” – con il suo temperamento e la forza della sua voce per raccontare le storie dei tanti che fuggono dalla fame e dalle guerre, delle madri che affidano al mare Mediterraneo la speranza di salvare il proprio figlio, dei tanti femminicidi e la violenza sulle donne e sui bambini”.
“Oggi 21 marzo con Mario Modestini e Mario Azzolini, presidente e componente la commissione del ‘Premio Rosa Balistreri e Alberto Favara’, istituito nel 1993, ci recheremo al Roseto Rosa Balistreri per renderle omaggio”.