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Banda era il terrore dei negozianti

Saccheggiavano negozi nel Ragusano, tre arresti

giovedì 30 Ottobre 2025
Su richiesta della Procura di Ragusa, il Gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 3 persone (una già in carcere) accusate di tentativo di rapina e di svariati furti commessi ai danni di bar e tabaccherie tra Ispica e Modica.
I colpi, su cui hanno indagato i carabinieri, risalgono all’inizio di quest’anno, quando si erano registrati diversi episodi contro esercizi commerciali, che avevano destato allarme, soprattutto nel comune di Ispica.
I colpi avvenivano con spaccate nel cuore della notte, ad opera di alcuni individui, che le indagini hanno poi rivelato essere sempre le stesse persone, i quali servendosi di auto rubate, utilizzate come ariete, sfondavano porte o saracinesche delle rivendite per introdursi al loro interno e sottrarre quanto si poteva arraffare in fretta – dal registratore di cassa con i contanti ai tagliandi del “Gratta e vinci” – e dileguarsi subito, nel giro di pochi minuti, dicono gli investigatori. Il bottino era a volte di alcune decine o centinaia di curo (nei 6 “colpi” analizzati, in tutto 1.250 euro in contanti e “Gratta e vinci” per un valore di 700 euro), ma i danni alle strutture erano ingenti, assolutamente sproporzionati al valore della refurtiva.
A Ispica, i proprietari di un bar preso di mira alle 4 del mattino erano accorsi dopo il fracasso provocato dai malviventi e questi invece di desistere avevano ingaggiato una colluttazione coi due titolari, che avevano riportato contusioni e dovuto ricorrere alle cure mediche. I carabinieri, partendo dal modus operandi, sempre simile, hanno scoperto che le auto usate come ariete erano state tutte rubate in provincia di Siracusa e che uno dei responsabili aveva un difetto, appena percettibile, alla mano sinistra. Altre immagini video delle vie di accesso a Ispica permettevano di individuare anche i percorsi di fuga notturni, attraverso strade di campagna poco frequentate, tutti in direzione di Rosolini dove il gruppo aveva la base logistica, per nascondere la refurtiva, e ove gli autori si liberavano dei mezzi rubati.
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