“Normalmente si direbbe “excusatio non petita accusatio manifesta”. Ma non è questo il caso. Tranchida, sul flop nell’organizzazione della Europeade a Trapani, non prova neppure a scusarsi per la semplice ragione che non possiede il tratto etico dell’umiltà che non appartiene a chi come lui ha sempre bisogno di mostrare i muscoli per sentirsi forte e grande”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.
“Nel maldestro tentativo di esplicitare le ragioni che lo inducono a rinunciare alla più grande kermesse europea del folklore, direi persino inconsapevolmente ne svela le ragioni. Ossia che la città e i comuni del territorio devono essere sacrificati sull’altare del suo egoismo politico. Ci sarebbe ancora infatti tutto il tempo di organizzare l’Europeade se lui non avesse deciso di mollare tutto per conquistare l’ennesima poltrona – prosegue -. L’ultima, quella che gli manca per coronare le sue ambizioni di mestierante della politica. Già perché per uno che non ha mai lavorato non c’è dubbio che conquistare uno scranno al parlamento regionale è il tassello che manca, l’anello della catena di una prestigiosa carriera di poltrona in poltrona. Caro Tranchida puoi ingannare chi vuoi, ma le bugie hanno sempre le gambe corte e la volgarità del tuo linguaggio sempre offensivo e livoroso non è solo un tratto endogeno alla tua personalità ma espressione di una pochezza che è propria di chi non conosce il dovere della verità e dell’onestà’ intellettuale di fronte ai cittadini nel cui interesse e per il cui interesse è stato eletto. I trapanesi per primi saranno felici di girare pagina. Prima possibile”.
“In Ars se mai dovessi arrivarci dai banchi dell’opposizione potrai solo urlare ma restare ininfluente e inascoltato. Da sindaco anche in questa occasione non hai mancato di fare danno. Se rispondo mio malgrado è solo per il rispetto e l’affetto che nutro verso Fabio Bongiovanni che oltre ad essere il coordinatore dell’Udc provinciale è anche assessore per la città di Trapani. Non chiedo atti di solidarietà non ne ho bisogno. Questa prerogativa la lascio a te sindaco che sai come farla pesare nei rapporti istituzionali“, conclude.