È considerata dall’Organizzazione mondiale della Sanità la seconda causa di disabilità nel panorama delle malattie fisiche e psicologiche, seconda solo all’infarto. È la depressione, il cosiddetto “male oscuro”, a cui sarà dedicato il convegno dal titolo “Nuove acquisizioni in tema di disturbi dell’umore”, organizzato dalla Casa di cura Morana di Marsala e che si svolgerà giovedì 31 maggio, nelle sale dell’Hotel Baglio Basile di Petrosino.
Esperti provenienti da diverse parti d’Italia, approfondiranno quadri clinici e si confronteranno sulle nuove terapie psicofarmacologiche e psicologiche più recenti ed efficaci. Saranno discussi dati aggiornati su quelle che sono le ipotesi patogenetiche maggiormente accreditate, come sui sistemi diagnostici e le terapie più innovative per patologie, che – secondo gli esperti – colpiscono circa 340 milioni di persone al mondo. La fascia più coinvolta è quella compresa tra 30 e 49 anni, due volte più frequente nelle donne.
“I sintomi della depressione più comuni – spiegano gli esperti – sono, a parte ovviamente l’umore depresso, la perdita di energia, senso di fatica, difficoltà nella concentrazione, memoria, agitazione motoria e nervosismo, perdita o aumento di peso, disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia), mancanza di desiderio sessuale e dolori fisici. Le emozioni tipiche sperimentate da chi soffre di disturbo depressivo sono la tristezza, l’angoscia, disperazione, insoddisfazione, senso d’impotenza, perdita della speranza, senso di vuoto. I sintomi cognitivi sono la difficoltà nel prendere decisioni e nel risolvere i problemi, la ruminazione mentalecaratterizzata da autocritica e autosvalutazione ed i pensieri catastrofici pessimistici”.
Responsabili scientifici del convegno sono Donatella Marazziti e Armando Piccinni, entrambi in servizio nell’Unità operativa di Psichiatria Universitaria I del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, e rispettivamente, responsabile scientifico e presidente della fondazione Brain Research Foundation di Lucca.
“Ci occupiamo di una patologia – spiega Marazziti – che ha sempre accompagnato la storia dell’uomo. Certamente ci sono delle terapie innovative che permettono anche di avere una vista sociale, lavorativa e familiare soddisfacente, per questo è importante fare un convegno come questo. Esistono, però, ancora ritardi nelle diagnosi e nell’uso corretto dei farmaci, che non sono perfetti, ma consentono di risolvere almeno due terzi dei casi, per cui sono necessari studi e ricerche in questo settore così da arrivare a una gestione ottimale di questa patologia”.