Il cancro al seno continua a essere uno dei più ricorrenti: nel 2016 registrati 50 mila nuovi casi, 2000 in più del 2015.
Decresce di contro la mortalità con un trend del -1% l’anno. Questo calo è legato sia all’aumentata attività di diagnosi precoce tramite i test di screening, sia alla maggiore attenzione ai fattori di rischio.
Questi dati sono stati illustrati oggi nel corso del convegno scientifico su “Attualità nella prevenzione, diagnosi e cura del tumore al seno“, organizzato da Toscano group e svoltosi oggi al Castello di Carini.
“La tempestiva applicazione di protocolli terapeutici in stadi precoci della malattia – afferma Antonio Ciulla, chirurgo specializzato in cancro alla mammella e promotore del convegno – consente di registrare la guarigione di circa il 95% dei carcinomi trattati con diametro inferiore al cm e linfonodi ascellari negativi“.
Nel corso del convegno, al quale hanno preso parte specialisti di varie branche mediche, è stato esaminato un nuovo approccio per la cura del tumore al seno, che contempli sia le metodologie tradizionali sia l’aspetto della nutrizione, della chirurgia ricostruttiva e dell’impatto psicologico.
“I nuovi studi – continua Ciulla – confermano che occorre un’azione a 360° per riuscire a combattere il cancro, che tenga conto non solo delle condizioni fisiche ma anche di quelle psicologiche delle pazienti“.
L’arma principale, come sottolineato oggi nel corso del convegno, continua a essere la diagnosi precoce: alle donne nella fascia 40-49 anni si raccomanda di eseguire una Rx mammografia con una cadenza stabilita sulla base dei fattori di rischio (storia familiare e densità del tessuto mammario), mentre a quelle nella fascia 50-69 anni si suggerisce di eseguire una Rx mammografia con cadenza biennale.