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Una Rete regionale per la cura dell’endometriosi, un progetto di sensibilizzazione rivolto alle ragazze delle scuole e l’istituzione dell’Osservatorio e del registro collegato alla patologia per monitorarne l’andamento. Diventa realtà la legge siciliana 28/2019 e stamane – in occasione della Festa della donna e anticipando di un giorno (9 marzo) la Giornata siciliana per l’endometriosi, istituita proprio dalla norma varata dall’Ars – è stata presentata l’organizzazione che da subito seguirà le pazienti che necessitano di cure e assistenza.
Nella sala conferenze del Palaregione di Catania, infatti, gli assessori alla Salute Ruggero Razza e all’Istruzione Roberto Lagalla hanno illustrato i tanti aspetti della normativa che spaziano dalle competenze di natura sanitaria alle azioni di educazione alla salute. In particolare, la Rete prevede da subito due centri hub individuati presso gli ospedali Garibaldi di Catania e Civico di Palermo, a cui saranno poi collegati ambulatori ed altri centri di tutto il territorio siciliano.
«La Rete dell’endometriosi prende forma – ha spiegato l’assessore Razza – perché mettiamo già tante donne nelle condizioni di avere delle strutture di riferimento. Ci sono, infatti, professionalità, competenze e know-how che vengono espresse dalle nostre due aziende di rilievo nazionale (Garibaldi e Civico) e una rete che va, via via, definendosi su tutto il territorio. L’auspicio è che tutto questo diventi un sistema di lavoro multidisciplinare posto al servizio delle donne siciliane».
Un ruolo fondamentale viene esercitato dal mondo della scuola coinvolto da subito attraverso il progetto “Ripart-Endo da me“, un cortometraggio rivolto direttamente alle ragazze delle superiori.
«Oltre alla rete sanitaria, nella legge – dice l’assessore Lagalla – c’è un’azione di educazione alla salute fondamentale che oltre a informare e comunicare, contribuisce a valorizzare l’esercizio di un dovere di cittadinanza responsabile e maturo. Le scuole sono pienamente coinvolte in questa misura. Il filmato, infatti, educa e istruisce su una malattia subdola la cui terapia è ancora incerta e la cui diagnosi è difficile. Ecco perché per evitare danni in età più adulta è bene informare fin da giovani».
Il cortometraggio – che verrà proiettato a partire da domani nelle scuole in provincia di Trapani, Catania, Enna e Caltanissetta – racconta la storia di Aurora, una giovane alle prese con i primi sintomi della malattia che deve lottare per essere creduta e trovare finalmente un nome a ciò che le sta accadendo: grazie alla sua storia le ragazze capiranno cos’è l’endometriosi, quali sono i sintomi, ma anche il risvolto psicologico che c’è dietro a questa patologia. Il video è curato dall’Associazione Ape che sostiene le donne affette da endometriosi con attività portate avanti sul territorio nazionale dalle volontarie.
Stamane in conferenza stampa sono intervenuti i deputati Nicola D’Agostino e Luisa Lantieri, entrambi firmatari della legge 28/2019, e i coordinatori dei Centri regionali Giuseppe Ettore (Garibaldi) e Antonio Maiorana (Civico). Significativa la testimonianza di Chiara Catalano, rappresentante dell’Associazione Ape (Progetto endometriosi) per conto della presidente nazionale Annalisa Frassineti: «Per noi è una giornata epocale perché si è passati dalle parole ai fatti. Grazie a quanti non hanno fatto venire meno quel supporto a chi è affetto da una malattia ancora poco conosciuta».
Che cosa è l’endometriosi
L’endometriosi è una patologia infiammatoria cronica, che può colpire le donne in età fertile a partire dall’adolescenza (età media della diagnosi 25-29 anni). È determinata dall’accumulo anomalo di cellule endometriali fuori dall’utero. Queste cellule dovrebbero trovarsi all’interno di esso e l’anomalia determina nel corpo infiammazione cronica dannosa per l’apparato femminile, che si manifesta tramite forti dolori e sofferenze intestinali. Nel caso in cui l’endometriosi coinvolga le ovaie, si possono formare anche cisti, chiamate cisti endometriosiche o endometriomi. In rari casi, questa patologia può provocare anche problemi di fertilità, ma fortunatamente vi sono trattamenti e cure specifiche finalizzate ad evitare questi disagi.