Sembrano già lontani anni luce i tempi degli insulti e della reciproca insofferenza tra Matteo Salvini e Cateno De Luca. Nel novembre dello scorso anno De Luca definiva “imbroglione patentato” Salvini, che a sua volta aveva tacciato l’attuale primo cittadino di Messina di far parte dei cosiddetti “impresentabili”. Un botta e risposta senza esclusione di colpi che va in archivio e lascia spazio alla cordialità istituzionale di una ritrovata pax politica.
Così il sindaco di Messina ha accolto infatti nelle scorse ore in città il Ministro degli Interni, nella breve tappa siciliana del leader leghista, e il disgelo tra i due è stato sancito su un argomento che, d’altronde, non può dividere la politica: l’atavico problema delle baracche di Messina.
“Ho avuto un colloquio con il Ministro degli interni Matteo Salvini – spiega De Luca – in merito alla mia ordinanza di sgombero delle 2000 famiglie che ancora vivono nelle baracche. Il ministro ha condiviso il nostro deciso approccio e ci ha promesso che sosterrà la nostra richiesta della dichiarazione di stato di emergenza che abbiamo inoltrato qualche giorno fa. Il ministro ha dichiarato che ritornerà a Messina per la questione baracche. Noi nel frattempo andremo avanti senza se e senza ma“.
“Ci sono stato in passato e ci tornerò presto alle baracche – ha detto Salvini -. Vivere in quelle condizioni non è da paese civile. De Luca avrà nel Ministero dell’Interno certamente un alleato per porre in atto le necessarie attività di sgombero e di sistemazione delle persone. E’ una questione di vivere civile, ma soprattutto di dignità. Vivere ancora in quelle condizioni tra la sporcizia e i topi non è possibile, è una vergogna che deve terminare quanto prima” – ha aggiunto Salvini.
De Luca, con apposita ordinanza ha disposto nei giorni scorsi lo sgombero entro il 31 ottobre prossimo di tutte le persone e cose da tutte le strutture abitative che insistono nei 7 Ambiti di risanamento, la contestuale recinzione e messa in sicurezza e vigilanza dei siti; nonché la demolizione, entro il 31 dicembre prossimo, di tutte le strutture abitative e, comunque, qualsivoglia manufatto che insiste nei suddetti Ambiti.
I sette insediamenti abitativi riguardano l’ambito “A” Annunziata; “B” Giostra, Ritiro e Tremonti; “C” Camaro e Bisconte; “D” Fondo Saccà; “E” Gazzi Fucile e via Taormina; “F” Santa Lucia e San Filippo; “G” Bordonaro e San Filippo Alto.
Il provvedimento si è reso necessario al fine di affrontare l’annoso problema del risanamento e sbaraccamento delle suddette aree degradate che persiste dal terremoto del 1908 e che ancora oggi rappresenta un’oggettiva emergenza derivante dal disagio abitativo, con gravi conseguenze sul piano igienico-sanitario.
Il sindaco ha incaricato il segretario generale e i dirigenti di tutti i Dipartimenti comunali interessati a dare piena ed efficacia attuazione a quanto disposto. De Luca ha comunicato l’ok dall’agenzia comunale con circa 100 milioni di euro di dotazione per realizzare o acquistare oltre 1000 alloggi. “L’assessore Marco Falcone – evidenzia il sindaco – nel condividere la forte iniziativa rappresentata dalla mia ordinanza sindacale di sgombero e demolizione delle baracche, si farà portavoce nei confronti del Presidente Musumeci per la dichiarazione dell’ emergenza abitativa. Entro fine agosto – ha aggiunto il sindaco – se il Consiglio comunale di Messina approverà lo statuto dell’agenzia di risanamento, saranno trasferiti circa 100 milioni di euro per realizzare o acquistare oltre 1000 alloggi”.
Il ritrovato feeling tra De Luca e Salvini potrebbe favorire l’accelerazione decisiva per la svolta e per porre fine alla interminabile vergogna delle baracche di Messina.