La Cgil Sicilia, insieme a Funzione pubblica e Spi regionali – le federazioni dei lavoratori pubblici e dei pensionati- dà il via a una campagna di mobilitazione contro lo sfascio del sistema sanitario e a sostegno di un progetto “per ricostruire la sanità pubblica”.
Il primo step è sabato 16 marzo con presidi nelle principali città, davanti ad ospedali e Asp. Un secondo appuntamento sarà una manifestazione a carattere regionale (in data da definire), per dare ancora maggiore visibilità agli enormi problemi che i cittadini incontrano sulla strada del diritto alla salute, al disagio che vive il personale sanitario e alla pressante richiesta di soluzioni. La protesta poi confluirà nella mobilitazione nazionale per il rilancio della sanità pubblica organizzata dalla Cgil per aprile.
“La sanità in Sicilia- dicono i segretari generali regionali di Cgil, Funzione pubblica e Spi Alfio Mannino, Gaetano Agliozzo e Maria Concetta Balistreri– oggi più che luogo dove si esercita il diritto alla salute è luogo di clientele e spartizione di poltrone. In un quadro generale di mancanza di investimenti- aggiungono- constatiamo sul piano sanitario regionale una situazione stagnante e ritardi inammissibili. A farne le spese- sottolineano– sono le persone più povere e quelli più fragili come i tanti anziani che non possono permettersi di rivolgersi alla sanità privata e sono spesso costretti a rinunciare alle cure. Per non parlare delle aree interne – rilevano– dove i problemi si amplificano”.
Carenza di personale sanitario, mancano all’appello 18 mila operatori nelle nove province di cui 1.366 medici. Strutture pubbliche con deficit strutturali e organizzativi, che incentivano la “fuga” dei medici. E ancora, pronto soccorso affollati, centri unici di prenotazione ( Cup) inesistenti e che costringono i pazienti a spostarsi fuori dai luoghi di residenza, carenza di pediatri e medici di base, liste di attesa interminabili: questo in sintesi i principali problemi , con un governo che scommette principalmente sulla sanità privata.
“Questa situazione – sottolineano Mannino, Agliozzo e Balistreri- si aggraverà ulteriormente con l’Autonomia differenziata, quando si determineranno 21 sistemi sanitari regolati dal libero mercato”.
Cgil, Spi e Funzione pubblica siciliane chiedono “più finanziamenti per la sanità pubblica, più personale sanitario, maggiori investimenti nelle aree interne, più medicina territoriale, l’integrazione socio- sanitaria, più prevenzione e cure per le donne e gli uomini anziani ,il potenziamento della rete di emergenza, la riqualificazione e tutele per chi lavora nella sanità privata, l’abolizione del numero chiuso per l’accesso ai corsi di studio delle professioni sanitarie, il rilancio del consultori , investimenti per migliorare i servizi di assistenza sanitaria”.
“Abbiamo già presentato al governo regionale una nostra articolata piattaforma ma non abbiamo ricevuto risposte concrete – affermano Mannino, Agliozzo e Balistreri- è dunque tempo di mobilitazione per il rilancio di un sistema che interessa tutti, dai più piccoli ai più anziani a tutto il personale sanitario”.
Ecco dunque le iniziative nelle 9 principali città: Sabato 16 marzo si terranno sit- in dalle 10 alle alle 14 a Palermo davanti all’Ospedale Ingrassia, A Messina presso l’azienda ospedaliera Papardo, a Catania all’ospedale Garibaldi centro, a Siracusa davanti all’Asp provinciale ( corso Gelone), a Trapani davanti all’ospedale S. Antonio Abate, a Caltanissetta presso l’ospedale Sant’Elia, ad Agrigento all’ospedale Sn Giovanni di Dio, a Ragusa davanti alla direzione strategica Asp ( piazza Igea), ad Enna davanti all’Asp di via Diaz.