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Sanità privata e mancato rinnovo del contratto nazionale, i sindacati: “Stanchi dei giochetti al rialzo dei datori”

giovedì 27 Agosto 2020
medicina

La protesta dei lavoratori della sanità privata non si ferma. Dopo i sit-in davanti a tutte le prefetture della Sicilia, avanti ad oltranza con la mobilitazione fino alla sottoscrizione definitiva del nuovo contratto“.

E’ questa la posizione delle segreterie siciliane di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl dopo i presidi che si sono svolti questa mattina davanti alle prefetture di tutti i capoluoghi di provincia dell’Isola per protestare contro il mancato rinnovo del Ccnl, scaduto ormai da 14 anni. Il 31 agosto sara’ la volta di assemblee e presidi aziendali, poi, lo sciopero generale nazionale.

I lavoratori – dicono i segretari generali regionali Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango sono stanchi dei giochetti al rialzo dei datori di lavoro. Le nostre delegazioni hanno espresso ai rappresentanti territoriali del governo tutto lo sdegno per il comportamento grave, scorretto e senza precedenti di Aiop e Aris“.

Le due associazioni, che raggruppano i datori di lavoro della sanità privata, infatti, dopo aver firmato la pre-intesa per il rinnovo del contratto lo scorso 10 giugno, non si sono presentate al tavolo per la sottoscrizione definitiva, “negando quindi ai lavoratori del settore e di Seus 118 – spiegano i sindacati – le garanzie e le tutele che gia’ spettano ai colleghi della sanita’ pubblica”. I segretari hanno replicato anche al messaggio del presidente di Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo: “Ferlazzo ha dichiarato che ‘le trattative in tutte le sedi istituzionali sono andate avanti, sia a livello nazionale che regionale. Ci aspettiamo che, oltre a ripetere le stesse rassicurazioni da mesi, adesso dica chiaramente a cosa si riferisce e si faccia chiarezza anche sull’interlocuzione avuta con l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Pretendiamo correttezza istituzionale, attenzione per la legalità e trasparenza a tutti i livelli”. E concludono: “Coinvolgeremo tutte le parti in causa, lottando, se necessario, anche per modificare il sistema degli accreditamenti delle strutture private che erogano i servizi sanitari. Non permetteremo che si avalli ancora per molto un sistema che valorizza solo il profitto, anche a scapito dei diritti dei lavoratori“.

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