“Il 9 settembre scorso abbiamo portato all’attenzione dei media i rilievi che i sindacati Cobas-Codir e Fisascat Cisl avevano mosso nei confronti della Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia (Sas), circa l’individuazione della procedura (atto di interpello interno) finalizzata al conferimento dell’inquadramento dei funzionari direttivi nell’area della dirigenza a tempo pieno e indeterminato“. A dichiararlo sono Michele D’Amico e Valerio Adragna, responsabili regionali del Cobas-Codir, settore Partecipate della Regione Siciliana.
“L’Amministrazione Regionale, di fatto – continuano i due rappresentanti sindacali – ha utilizzato la procedura che la Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia vorrebbe mutuare, ma va sottolineato detta procedura permette esclusivamente di attribuire incarichi dirigenziali a tempo determinato: cessato il periodo dell’incarico, il Funzionario Direttivo torna a ricoprire il ruolo di appartenenza. Qualche giorno dopo i nostri rilievi – commentano D’Amico e Adragna – il presidente della Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia ha convocato un Consiglio di Amministrazione, che all’unanimità, con anche il parere favorevole del Collegio Sindacale, ha deliberato di affidare un incarico al professore avvocato Massimiliano Marinelli, per fornire un apposito parere sulla regolarità della procedura posta in essere“.
“Abbiamo appreso – proseguono i due sindacalisti del Cobas-Codir – che il professore Marinelli avrebbe reso il parere richiesto. Perché la Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia non lo rende noto per fare chiarezza, considerato che riguarda le procedure previste dal bando oggetto della contestazione dei sindacati? I nostri dubbi – concludono D’Amico e Adragna – sulla procedura utilizzata dalla Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia, che ricordiamo essere una Società in house providing dell’Amministrazione della Regione Siciliana, restano tutti e dopo uno studio effettuato con i nostri legali abbiamo inviato un esposto alla Sezione Giurisdizionale della Procura della Corte dei Conti per verificare la possibilità che quanto segnalato dalle organizzazioni sindacali sia meritevole degli approfondimenti del caso e delle eventuali censure previste dalla Legge“.