Mentre è in corso l’imbarco di 82 migranti su una motovedetta della Capitaneria che li trasferirà a Pozzallo, oggi saranno 1.382 circa i migranti che lasceranno l’hotspot e Lampedusa. A varare l’ennesimo maxi piano di trasferimenti (ieri con traghetti, aerei e navi militari sono state portate via 850 persone), è stata la prefettura di Agrigento. I voli militari previsti per oggi sono due: 90 persone con destinazione Bologna e altrettante per Pisa. Con il traghetto Galaxy partiranno in 170 (che andranno poi nei Cas di Abruzzo, Marche, Liguria, mentre 50 minori non accompagnati verranno trasferiti in strutture di Taranto e Brindisi); il pattugliatore Cinus della Guardia di finanza sposterà, in giornata, altri 90 migranti a Pozzallo (RG) e con il traghetto di linea della sera, il Novelli, verranno trasferiti a Porto Empedocle altri 360 che raggiungeranno la Lombardia (200), il Piemonte (100) e 60 andranno in Toscana. Previsto, inoltre, l’attracco della nave Vega della Guardia costiera che imbarcherà 500 migranti per Reggio Calabria.
Mentre i miritari operano i trasferimenti, è avvenuto sull’isola il secondo sbarco autonomo, nel giro di poche ore. Dopo i 15 migranti bloccati dai carabinieri, i militari della tenenza della Guardia di finanza hanno sorpreso 48 persone sulla spiaggia di Cala Croce. Ritrovata, e sequestrata, anche l’imbarcazione usata per la traversata: un barchino di 7 metri di ferro che, stando alle dichiarazioni dei migranti, è salpato da Sfax in Tunisia alle ore 6 di ieri. Il gruppo è composto da persone originarie di Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea e Sud Sudan, che hanno detto d’aver pagato 2.500 euro per il viaggio.
Altri 92 migranti sono sbarcati sull’isola. Sul primo viaggiavano 35 persone (10 donne e 2 minori) originarie di Camerun, Congo, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea e Mali che sono partite alle 22 di ieri da Sfax. Sul secondo c’erano 57 eritrei ed egiziani, fra cui 3 donne, che hanno riferito d’essere partiti da Sabratah in Libia. Di questi, un uomo è stato portato al Poliambulatorio perché aveva bisogno di cure mediche.