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L'accordo

Schifani e Meloni presentano il Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027

lunedì 27 Maggio 2024

E’ stato firmato oggi, al Teatro Massimo di Palermo, l’accordo per il Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 tra il presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e il presidente della Regione Renato Schifani. Tra i presenti anche il ministro del Sud e la coesione Raffaele Fitto.

Il Fsc comprende un fondo di 6,862 miliardi euro volto a finanziare un totale di 580 interventi, divisi in 9 aree tematiche, in tutta l’Isola. Palermo e Catania sono le due province con più investimenti, con oltre 700 milioni ciascuna.

LE DICHIARAZIONI DI MELONI E SCHIFANI

Meloni si è detta “molto contenta della firma di questo accordo che considero particolarmente significativo e particolarmente strategico tra il Governo italiano e la Regione Siciliana, è una grande occasione. Nella vecchia programmazione dei fondi di sviluppo e coesione, su 126 miliardi di euro disponibili ne risultavano spesi 47: penso che sia un fatto di responsabilità fare in modo che, in una nazione come l’Italia, risorse che sono estremamente preziose non vadano disperse. Con questi accordi – ha aggiunto – finanziamo progetti che vengono proposti dalla regione, ma che sono condivisi dallo Stato nazionale: non c’è una volontà di limitare l’autonomia dei territori: c’è invece la volontà di mettere in sinergia il lavoro che fa una regione con il lavoro che fanno le altre, cioè di costruire una strategia complessiva” che abbia “un impatto decisamente maggiore“.

Il governatore siciliano ha definito l’accordo come “una storica intesa. E per questo ringrazio i dirigenti del ministero guidato dall’amico Raffaele Fitto, di cui ho stima politica che si è consolidata in un confronto leale e collaborazione trasparente. Ci sono stati momenti di difficoltà ma abbiamo trovato in Fitto una persona pronta al dialogo. Ho assistito ad altri tipi di confronti con altre Regioni ma non voglio fare paragoni e confronti: noi abbiamo lavorato e abbiamo trovato una intesa. E’ giusto che il governo abbia una visione di tutto il territorio nazionale, non ci sposso essere interventi a macchia di leopardo. C’è stata una collaborazione solidale tra organi dello Stato“.

COME SONO DIVISI I FONDI

Tra gli argomenti più a cuore sembra esserci l’emergenza siccità. Nella lista delle aree tematiche più gettonate spicca, infatti, quella dedicata ad ambiente e risorse naturali, con 248 progetti per un totale di 2,578 miliardi. Per il dissesto idrogeologico sono previsti 142 interventi per opere di consolidamento, difesa e protezione del suolo finalizzate alla prevenzione e gestione dei rischi. Saranno invece 31 quelli per la realizzazione di impianti di depurazione e reti fognarie finalizzati alla gestione e al trattamento delle acque reflue, 12 quelli previsti per per le reti idriche del territorio, mentre 7 quelli dedicati alle dighe, come per esempio la diga Olivo, per un totale di 881 milioni. Spazio anche per l’allarme rifiuti: ai due termovalorizzatori, che vedranno la luce nelle province di Palermo e Catania, saranno destinati 800 milioni, 36 milioni per tre discariche e 128 milioni per quattro impianti per trattamento rifiuti.

Seguono trasporti e mobilità. Per ponti, strade, ferrovie, aeroporti, mobilità urbana, porti e demanio sono 156 i progetti ideati con una somma poco superiore al miliardo. Gli investimenti più sostanziosi, 710 milioni, saranno rivolti a strade e mobilità urbana, con 655 milioni solo per interventi rivolti alla manutenzione stradale e alla realizzazione di nuove infrastrutture viarie. Tra i progetti bandiera è evidenziata la realizzazione dello svincolo di Monforte San Giorgio (Messina), lungo l’autostrada A20 Messina-Palermo. Cinque saranno, invece, gli interventi relativi ad infrastrutture portuali, per un totale di 100 milioni. Previsti interventi di ammodernamento e manutenzione per gli aeroporti di Misiliscemi, Comiso, Catania e Cinisi, mentre 132 milioni saranno destinati alle ferrovie e in particolare alla metropolitana di Catania e la fermata ferroviaria di Carini (Palermo). Capitolo a parte il Ponte sullo Stretto. Alla sola infrastruttura, infatti, saranno destinati 1,3 miliardi di euro.

Altri 480 milioni saranno poi destinati alle imprese, mentre 392 milioni a edilizia sanitaria, sportiva, statale e inclusione sociale. Per la prima sono compresi il nuovo ospedale di Gela, nuove attrezzature per l’ospedale Ismett e oltre 70 milioni dedicati al potenziamento della rete sanitaria esistente. Sostegno anche all’edilizia scolastica, a cui verranno destinati 80 milioni per la realizzazione di quattro scuole e lo svolgimento di 30 interventi di manutenzione e ampliamento di edifici esistenti.

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