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Il centrodestra

Schifani invoca l’unità (ma il teorema è ancora tutto da dimostrare)

venerdì 1 Settembre 2023

Una finestra chiusa sulle polemiche e sulle code velenose che hanno danzato nella prima estate della legislatura alterando umori ed equilibri e dispensando perle incrociate di saggezza, spesso anche a mezzo comunicato stampa tra gli alleati e il governatore siciliano, come nel caso delle nomine dei commissari per la depurazione.(https://ilsicilia.it/struttura-commissariale-depurazione-acque-assenza-ingiuste-critiche-di-schifani-su-nuovi-vertici/)

Dai temi strettamente legati alla Sicilia, come la finanziaria e l’emergenza incendi, fino al futuro di Forza Italia: sono tanti i riflessi posti al centro della riflessione del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. L’ex seconda carica dello Stato è insieme a Roberto Lagalla, sindaco di Palermo uno dei registi in campo della coalizione uscita vincitrice lo scorso anno dal responso delle urne per Amministrative e Regionali.

Schifani ha risposto alle domande dei giornalisti in occasione della conferenza stampa di presentazione della mostra su Carlo Alberto Dalla Chiesa al Palazzo Reale di Palermo senza esitare e  anzi abbondando in ottimismo: “Sulla Finanziaria rispetteremo i tempi previsti dalle consuetudini e alle norme: su questo non credo ci siano precedenti. Daremo alla Sicilia una legge di stabilità entro l’anno” e  sulla tenuta dello schieramento ha rassicurato tutti:Nessuna frizione: la maggioranza è serena e compatta, la giunta lavora alla grande. Non c’è alcuna esigenza di mettere a punto il programma, lo abbiamo fatto prima delle vacanze e andiamo spediti“.

Argomento sempre “caldo” è stato quello degli incendi :La mafia controlla i pascoli. Credo che gli incendi di questi giorni non siano casuali e che abbiano una matrice: me ne sono fatto una ferma convinzione“. La virata sul tema interno agli equilibri non lo ha trovato impreparato: “Tajani ha lavorato bene: ho sempre sostenuto che è il candidato naturale e che succederà a Berlusconi nella guida di Forza Italia. Il tema che si potrà porre riguarderà le mozioni, cioè la linea politica. Io ho espresso in piena libertà l’esigenza che Forza Italia si trasformi in partito pluralistico. Il leader, purtroppo, non c’è più e dobbiamo prenderne atto con coraggio e grande senso di responsabilità“, aggiungendo inoltre “Dobbiamo avere il coraggio di aprire a tutti coloro i quali si identificano nei valori del Partito popolare europeo – ha aggiunto – e in questo mi sento di interpretare quello che è stato sempre il pensiero del presidente Berlusconi: considerare Forza Italia un partito aperto, che ha il coraggio di confrontarsi anche con persone che intendono partecipare all’attuazione di quei valori liberali per i quali il presidente si è sempre battuto. Forza Italia non è un partito dal pensiero unico“.

Da giorni è stato riaperto, a livello nazionale, con le dichiarazioni anche del ministro Salvini e della premier Meloni, il capitolo porti. “Ho visto le dichiarazioni del mio segretario nazionale, espresse con il senso di responsabilità che lo contraddistingue, e ho riflettuto attentamente. Ritengo che una cosa sia privatizzare gli aeroporti, un’altra i porti. Dai porti passa tanta merce e affidare ai privati la gestione di interessi strategici del nostro Paese merita una riflessione attenta – ha osservato il governatore –. Credo che una maggiore strutturazione delle Autorità portuali come società private a capitale pubblico darebbe una maggiore flessibilità e una governance più duttile per il controllo dello spostamento delle merci“.

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