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IlSicilia.it ha intervistato Roberta Schillaci, attivista del M5S e deputata regionale all’Assemblea regionale siciliana. Tante le battaglie a Palazzo dei Normanni, e da ricordare l’approvazione della legge in materia di aree sciabili e sviluppo montano.
Un testo normativo che valorizza le comunità montane, permettendo di creare opportunità economiche attraverso la pratica degli sport invernali e consentendo ai fruitori di poter godere del patrimonio naturalistico e culturale siciliano.
“Sono orgogliosa di questa legge a cui tenevo molto perché sono una sciatrice e poi ritengo che i nostri comprensori sciistici siciliani, Piano Battaglia nelle Madonie e la zona dell’Etna, non hanno nulla da invidiare a quelli del Nord Italia, che fanno sviluppo e volano economico“, ha detto la deputata Schillaci.
La legge regionale è importante in quanto recepisce la normativa nazionale in materia di sicurezza sulle piste, prevedendo la figura del gestore unico per una migliore organizzazione delle stesse piste. In più, si offre uno strumento di volano per il turismo interno ed esterno e, di riflesso, anche di sviluppo economico per le comunità montane del comprensorio, vittime della pandemia da Coronavirus ma anche “dello spopolamento di cui soffrono da diverso tempo. Dobbiamo lavorare per far crescere la Sicilia”, ha sottolineato la deputata pentastellata all’Ars.
Norma strategica di questa legge, l’art 10 “Perché introduce la Commissione di coordinamento che risolverà le tante criticità che ogni anno si verificano in questi comprensori, pensiamo ai casi di innevamento straordinario come è successo nelle Madonie non si sa chi deve fare cosa. Con questo disegno di legge si farà ordine”.
E a proposito di sport, inteso anche come strumento di inclusione sociale cittadina, Roberta Schillaci si è recata a Termini Imerese a trovare la sindaca pentastellata Maria Terranova, per partecipare ad una manifestazione che vede protagonisti i giovani ragazzi termitani, puntando sul loro reinserimento e salvandoli dal pericolo e dal disagio delle strade. In virtù di questo impegno, è stato incardinato alla Commissione cultura, formazione e lavoro di Palazzo dei Normanni un ddl a firma di Schillaci che prevede una riforma organica del comparto Sport, rispetto ad una legge datata al 1978, che ha l’obiettivo di rilaciare i “parchi della salute” e l’apertura delle palestre mettendole a disposizione delle società sportive che hanno difficoltà a reperire impianti dove far allenare i propri allievi, operando, però, una regolamentazione attraverso la stesura di convenzioni e protocolli tra soggetti pubblici e privati.
“Grazie alle restituzioni del M5S con cui torniamo indietro parte dei nostri emolumenti creiamo in un fondo con cui noi facciamo dei progetti sul territorio e oggi tocca a Termini Imerese. Noi saremo lì per inaugurare un campetto di basket. Lo sport è fondamentale perché è un potente strumento di integrazione sociale, anzi un ascensore sociale, il mio sogno è inaugurare campetti sportivi polivalenti in tutti i luoghi della Sicilia, ogni quartiere deve avere una propria struttura sportiva polivalente, riqualificando quelli già esistenti che sono abbandonati”.
Investire sullo Sport è necessità “perché è salute, l’attività sportiva motoria combatte l’insorgere di una serie di malattie, come quelle cardiovascolari, l’obesità e tante altre, e questo consente di abbassare l’impatto economico sulla sanità”.
Roberta Schillaci è anche membro della Commissione parlamentare d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, impegnata nell’ambito dell’inchiesta sul depistaggio delle indagini sull’attentato di via D’Amelio, e proprio ieri è stata prevista l’audizione dell’onorevole Claudio Martelli, ex ministro di Grazia e Giustizia.
Si è, invece, conclusa l’inchiesta sui beni confiscati alla mafia, un lavoro che sta producendo una proposta di legge a livello regionale per istituire un ufficio speciale di monitoraggio e di coordinamento tra l‘Agenzia nazionale, istituita con decreto legislativo, e gli enti locali che devono gestire questi beni assegnati e su questo “Stiamo lavorando alla redazione di un ddl proponendo una migliore gestione dei beni. C’è tantissimo da fare,- commenta la deputata regionale – nonostante le rivisitazioni del codice Antimafia, dopo il caso Saguto, ci sono ancora delle falle nel sistema, perché – ha spiegato la parlamentare regionale – i beni immobili vengono assegnati in ritardo, producendo degrado e abbandono e occupazioni abusive. In Italia ci sono circa 17 mila beni immobili sequestrati e la maggior parte risiedono in Sicilia, più del 50%“.
Uno strumento di controllo potrebbe essere quello della geolocalizzazione dei beni, considerato che spesso non si sa in quale zona siano ubicati gli immobili confiscati alla criminalità organizzata, non essendo mappati e mancando un collegamento con l’Agenzia nazionale “Occorrerebbe rendere i dati catastali trasparenti e soprattutto intellegibili proprio per evitare quei casi emersi in commissione antimafia in cui beni che risultavano al patrimonio dello Stato, ma che invece erano ancora nelle mani dei preposti a Catania. Gli esempi di Palagonia noi dobbiamo assolutamente evitarli e – conclude Schillaci – restituire i beni alla comunità, facendo sviluppo economico”.