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Da ieri il Green pass è diventato obbligatorio per l’accesso a tutti i luoghi di lavoro, sia nel settore pubblico che nel privato, fino al 31 dicembre, termine dello stato d’emergenza.
Il debutto della certificazione verde è stato segnato da numerose proteste. Anche Palermo è stata protagonista di uno sciopero generale indetto dal comitato “No Green Pass! Diritto al lavoro!”, che si è svolto a Piazza Verdi davanti il Teatro Massimo, del capoluogo siciliano.
Tra le sigle sindacali scese in campo per protestare il Fisi. La Federazione italiana sindacati intercategoriali non ci sta “Rammentiamo a tutti che le maggiori confederazioni sindacali hanno dichiarato apertamente di essere in accordo con il Governo nazionale sulle scelte dell’obbligo vaccinale e nulla hanno fatto sull’imposizione dei tamponi con costi a carico dei lavoratori, sulle sospensioni dal lavoro e dalla retribuzione dei lavoratori, venendo meno alla loro mission di difesa dei diritti dei lavoratori”.
Alla manifestazione anche il coordinamento regionale di Italexit di Gianluigi Paragone, rappresentato da Vittoria Di Bella.
“Noi di Italexit non accettiamo il green pass, un lasciapassare che discrimina i lavoratori, e l’uomo in quanto tale. Noi continueremo la nostra battaglia scendendo in piazza accanto ai lavoratori, a tutti i sindacati e insieme a chiunque dica no al green pass”, ha detto Vittoria Di Bella.
“Chiaramente noi appoggiamo i lavoratori per la libertà di scelta – ha aggiunto la coordinatrice regionale – Non è possibile vivere in questa dittatura. E’ impossibile che il lavoratore debba esibire un certificato verde per entrare sul luogo di lavoro. Oggi, i nostri diritti risultano calpestati, e non c’è più democrazia. Rivendichiamo i nostri diritti e la Costituzione. Ricordiamoci che la Repubblica Italiana è fondata sul lavoro”.