Stato di agitazione alla Sereni Orizzonti, l’Istituto Geriatrico siciliano di via Messina Marine, 431/C. A proclamarlo la Fp Cgil Palermo, che denuncia la “rottura delle relazioni sindacali” e comunica di aver avanzato la richiesta per la procedura di raffreddamento.
Il precedente stato di agitazione era scattato il 26 maggio scorso. E, nonostante i ripetuti tentativi di conciliazione, e una convocazione in Prefettura il 7 luglio scorso, è nuovamente partita la mobilitazione dei lavoratori.
“Gli operatori sono allo stremo, per via dei turni massacranti dovuti alla ormai endemica carenza di personale. Problema ancora senza soluzione e più volte sottoposto all’attenzione dell’azienda, che continua a fare orecchie da mercante – denuncia Michele Morello, della Fp Cgil Palermo, in una nota inviata al prefetto di Palermo e alla struttura – Siamo in presenza di un solo operatore socio sanitario per reparto, composto in media da 18 degenti, e di due infermieri per cinque reparti, con circa 87 degenti in totale presenti nella struttura. E questo sia nei turni diurni che in quelli notturni. Era stato garantito un incontro dopo le ferie estive ma ancora non siamo stati convocati. Le promesse fatte davanti al prefetto non sono state mantenute e i lavoratori sono stanchi“.
La protesta per i carichi di lavoro, che covava da mesi, si è così riaccesa. Nella struttura sono ospitati, in tre reparti a loro disposizione sui cinque esistenti, malati affetti da Alzheimer e tanti altri degenti, allettati, dimessi da ospedali, per il recupero assistito nella Rsa. La Fp Cgil denuncia anche che, nell’ultimo periodo, a causa della diminuzione di ore del personale di cucina, la somministrazione della colazione termina dopo le 10 con troppo poca distanza dall’orario del pranzo.
“Tanti a mezzogiorno rifiutano di mangiare perché hanno terminato la prima colazione da poco – aggiunge Morello – E’ la conseguenza della cattiva organizzazione interna. Dopo le dimissioni del precedente direttore della struttura, la confusione regna sovrana, i turni vengono affidati a singhiozzo e all’ultimo momento. I lavoratori denunciano anche il fatto di non riuscire a sorvegliare i pazienti. In alcuni casi qualcuno è riuscito a eludere la sorveglianza e ad allontanarsi dalla struttura per tornare a casa“.
Lo stato di disagio è generale e riguarda, registra la Fp Cgil, sia il personale che i ricoverati.
“Una giornata di sciopero, se la situazione resta così, sarà inevitabile– prosegue Michele Morello – La proprietà deve prevedere un piano di assunzioni del personale, che sollecitiamo da tempo. Gli operatori devono poter andare in ferie. E la copertura ai piani deve essere garantita: a volte capita che nell’orario notturno ci sia in servizio un solo operatore per piano, per 18-19 pazienti, da assistere con le terapie e da imboccare durante i pasti, e solo due infermieri per cinque piani. In questo modo, come diciamo da tempo, non è possibile garantire gli standard di assistenza richiesti da una struttura sanitaria di questa portata“.