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La visita

Sergio Mattarella a Militello in Val di Catania, Burtone: “Rivolgeremo l’appello a non dimenticare le nostre aree interne”

martedì 7 Gennaio 2025

Militello in Val di Catania è in festa e si appresta ad accogliere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tutto pronto per l’arrivo del Capo dello Stato,  previsto per le 16:30, che depositerà una corona d’alloro al monumento degli Eroi della Resistenza per poi inaugurare la scuola “Pietro Carrera”, recentemente ristrutturata. Al termine dei lavori, Mattarella si recherà al Palazzetto dello Sport per salutare la cittadinanza.

Una giornata storica per il centro calatino e per l’intero comprensorio. A porgere i saluti a nome della comunità sarà il sindaco Giovanni Burtone, deputato dem all’Ars, legato da un rapporto d’amicizia più che trentennale con Mattarella.

La visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Militello Val di Catania non è un evento solo per la nostra comunità ma per tutta la Sicilia e per tutti quei comuni medio piccoli che costituiscono un patrimonio prezioso per l’Italia”, spiega Burtone.

Avverrà il giorno dopo quella che nel calendario civile del Paese non è solo la festa della Epifania ma anche la tragica ricorrenza della barbara uccisione per mano della mafia di Piersanti Mattarella, figura straordinaria di una Sicilia che voleva cambiare. Lo accoglieremo con il bagaglio di attese, speranze, difficoltà, paure che solo chi vive in quella cosiddetta Italia “minore” può comprendere. Il suo discorso di fine anno è stato come al solito pieno di contenuti e rappresenta davvero quella bussola sulla quale calibrare la nostra rotta di amministratori locali. Le nostre comunità – continua – soffrono il ridimensionamento dei servizi che riguardano la sanità, la scuola, i trasporti. Spesso vedono i propri figli partire per studiare, lavorare, affermarsi in luoghi lontani, ritornare nelle feste comandate e avere un cuore sanguinante perché le radici sono forti e fa male andare via”.

Gli auspici del sindaco sono tanti e guardano al futuro non proprio roseo, se si pensa allo spopolamento delle aree interne e alla fuga dei cervelli all’estero.

“L’inverno demografico si sta trasformando in glaciazione e non è solo con la monetizzazione che si può affrontare. Serve una visione, serve convogliare nuove energie per tornare a dare speranza a questi luoghi. Ecco perché la visita della massima carica della nostra Repubblica, del garante della Costituzione e di quei diritti fondamentali che sono codificati nella prima parte della Carta, assume carattere di evento straordinario. In un mondo globalizzato e sempre connesso in cui purtroppo gli echi delle guerre ci ricordano che la natura umana ha limiti che ci fanno ricadere sempre negli stessi errori e che ci preoccupano per il futuro . La richiesta di pace non è velleitaria ma la consapevolezza che il più lungo periodo di pace che questo continente ha conosciuto non è una conquista perenne ma quotidiana. Così come la stessa consapevolezza ci deve accompagnare nel cambiare paradigma di sviluppo prestando più attenzione all’ambiente. Non piove e non nevica da anni e il negazionismo non serve. La nostra agricoltura e la natura di questi luoghi sta cambiando e anche questo ci preoccupa. Abbiamo l’obbligo – sottolinea – di lasciare alle generazioni che verranno un mondo ospitale. Servono investimenti in questa direzione e soprattutto per tutelare e preservare il bene prezioso dell’acqua. È con queste premesse che al Presidente Sergio Mattarella rivolgeremo forte l’appello a non dimenticare queste nostre aeree interne, che meritiamo un futuro e che le agende istituzionali a tutti i livelli devono rimettere al centro dei lavori la coesione e la tenuta di questi territori che sono fondamentali e preziosi anche per le cinture metropolitane. Senza di noi non c’è coesione e non c’è Italia. Questo – conclude –  è l’abbraccio di Militello al Presidente Mattarella”.

Quella del Presidente della Repubblica non è soltanto una visita. C’è molta simbologia. La prima è quella della scuola. Inaugura una scuola che è stata messa in sicurezza, soprattutto antisismica, ed in Sicilia è importante perché tra i segnali che abbiamo è proprio questa deficienza che ha la scuola, il non essere sicuri, e invece noi abbiamo raggiunto, si spera, questo risultato con degli interventi di alta tecnologia. C‘è anche una presenza ‘politica’ – ha aggiunto – perché il presidente viene a visitare una città dell’Italia ‘minore’ che ha gravi problemi. Mantiene quelli antichi e ne ha uno i nuovo che è quello del declino demografico. Quindi l’importanza di difendere i servizi legati alla Costituzione, al diritto allo studio e a quello alla salute, ma anche un impegno alla ripresa produttiva. Non dimentichiamo che abbiamo avuto tre anni di siccità e che c’è bisogno di fare quegli interventi che sono stati indicati dalle istituzioni. E poi la Zes, che non può essere unica. Stava dando segnali alle aree interne e alle zone di montagna e ora e svanita”.

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