Amam prova a migliorare il servizio di erogazione idrica a Messina e lancia la sfida per provare intanto a recuperare le morosità sul pagamento delle bollette, che al momento toccano quota 40%, ben 20 punti percentuali in più della media del Centro e Sud Italia. E’ questa la condicio sine qua non per una svolta, il vero crocevia per cercare di ottimizzare il servizio idrico, perché senza ingenti risorse finanziarie a disposizione il corretto funzionamento degli impianti (soprattutto le reti terziare, che riforniscono le case) rischia di diventare utopia.
“Non c’è nulla di scontato nell’aprire il rubinetto e trovare acqua – ha evidenziato il Presidente della partecipata, Leonardo Termini -. Il servizio vuole essere efficace e per questo serve un ritorno finanziario. Vogliamo sensibilizzare la cittadinanza a pagare spontaneamente le bollette, in quanto il recupero crediti ci costa tempo e denaro, che potremmo investire in altre opere”.
Uno dei progetti che vorrebbe portare in cantiere Amam è quello che concerne l’erogazione h24: “È giusto che l’acqua arrivi a tutti e che tutti paghino – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Sergio De Cola -. Uno dei nuovi progetti che Amam vorrebbe realizzare è l’h24, per il quale abbiamo già individuato gli investimenti, che serviranno per lo più a mettere a posto le reti, in particolare le terziarie. Messina non ha problemi di quantità d’acqua, ma di funzionamento delle condutture, come la maggior parte delle città italiane”.
“Per soddisfare il bisogno di una città servono 2 acquedotti, 6 depuratori, 69 serbatoi, 109 impianti e 1200 km si condotte – ha spiegato il direttore Claudio Cipollini -. Nelle bollette pagate dai messinesi non c’è nulla di speculativo. Per un servizio regolare serve un pagamento regolare“. Ogni cittadino, stando a quanto evidenziato sempre dai responsabili di Amam, può, in ogni caso, consultare l’Amam, per assicurarsi di non avere debiti derivanti da bollette non pagate. E’ possibile recarsi allo sportello front-office, nella sede di viale Giostra.
Per il momento, i dati sono impietosi ed in riva allo Stretto è una vera “sinfonia” di mancati pagamenti, non soltanto per quanto concerne le utenze residenziali ma anche e soprattutto per imprese, negozi, alberghi e ristoranti morosi per un totale di oltre 12 milioni di euro. Solo il 30% di tutte le utenze, pari a 26mila utenze, è risultato a suo tempo completamente in regola con i pagamenti. La stessa Pubblica Amministrazione ha oltre 4 milioni di euro di debiti con 168 enti (compresi ospedali e cliniche) dei 191 che sono morosi con l’Amam.