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Servizio pulizia Università di Messina, lavoratori senza stipendio. Protesta a oltranza

giovedì 28 Settembre 2017
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Protesta ad oltranza per far valere i propri diritti. Una trentina di lavoratori impegnati nel servizio di pulizia dei locali dell’Università di Messina hanno manifestato all’esterno del Rettorato, in piazza Pugliatti, per chiedere garanzie sul proprio futuro occupazionale. L’iniziativa, promossa nell’ambito dello sciopero a oltranza indetto dalla Fisascat Cisl Messina, coinvolge i dipendenti della Con. For. Service, che è la ditta che gestisce l’appalto di pulimento dell’Università di Messina per conto della Manital.

La Con. For. Service, “già lo scorso anno, proprio a settembre – si legge in una nota della Fisascat decise unilateralmente di ridurre l’orario di lavoro ai dipendenti. Adesso il rischio è legato agli stipendi e la vertenza di Messina si inserisce in quella nazionale, per la quale sono stati già convocati i tavoli con le segreterie nazionali dei sindacati e l’azienda stessa”. Il problema, fa sapere il sindacato, è legato alla liquidità che non consente di pagare lo stipendio di settembre. “C’è la possibilità che venga erogato un acconto – sottolinea il segretario generale della Fisascat Cisl Messina, Salvatore D’Agostinoma ci rendiamo conto cosa significa un acconto per un lavoratore che guadagna 400 euro al mese?”. Da qui la decisione di scendere in piazza “per chiedere all’Ateneo di Messina di intervenire presso la Manital e, nel caso di risposte non soddisfacenti, di procedere anche alla revoca dell’appalto di pulizia dell’Università”.

Il rettore Pietro Navarra ha incontrato nelle scorse ore un gruppo di lavoratori delle ditte che gestiscono il servizio di pulizia all’interno dell’Ateneo, accompagnati dai rappresentanti della Fisascat-Cisl. Alla luce delle problematiche esposte dai lavoratori, i quali lamentano continui ritardi nella corresponsione degli stipendi, il rettore ha deciso di convocare un tavolo tecnico per la prossima settimana, a cui saranno invitati a partecipare, oltre all’amministrazione universitaria, alcuni rappresentanti dei lavoratori, e i responsabili delle ditte stesse.

“A fronte di quanto affermato dai lavoratori – dice Navarra emerge l’immediata esigenza di fare piena chiarezza su questa vertenza. L’Università paga regolarmente chi si è aggiudicato l’appalto, rispettando i termini previsti dal contratto. A fronte di tutto ciò, assistiamo a interruzioni del servizio, a causa di continue proteste dei lavoratori che invece non sembrerebbe vengano retribuiti con la stessa regolarità. Già in passato avevamo inviato delle sollecitazioni, ma le rassicurazioni fornite dalle ditte tanto all’Università quanto ai lavoratori, appaiono essere state disattese. I responsabili aziendali, pertanto, sono chiamati a risolvere prontamente il problema per non compromettere i termini contrattuali previsti nel contratto stipulato con l’Ateneo”.

Intanto i lavoratori non vengono pagati e ribadiscono di essere determinati a proseguire nella protesta per far valere i propri diritti.

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