“Se Musumeci pensa che io sia un assessore del cazzo che mi cacci lui. Io non mi dimetto. Almeno non adesso”. Così l’assessore regionale ai Beni culturali, Vittorio Sgarbi, che stamane non si è presentato ad una conferenza stampa da lui stesso convocata e che affida il proprio pensiero ad un’intervista resa al giornale online LiveSicilia.
“Proprio per questo non c’ero – spiega –. Mi sono rotto il cazzo di tutta questa prosopopea sulle mie dimissioni. Il patto tra Berlusconi e Musumeci era chiaro: me ne sarei andato soltanto quando fossi stato nominato ministro”.
Il 23 marzo ci sarà la seduta inaugurale della Camera dei deputati e “mi insedierò. Ma questo non significa che mi dimetterò entro quella data – aggiunge -. Prima dovrà riunirsi la Giunta per le elezioni e sancire la mia incompatibilità, poi avrò un mese di tempo per decidere. E solo allora, penso saremo già a maggio, potrei dimettermi”.
“Raffaele Stancanelli – prosegue Sgarbi – ha avuto tre anni per decidere tra Senato e Catania, perchè quindi Musumeci non mi riserva adesso lo stesso trattamento che ha riservato al suo migliore amico? Forse perchè gli serve il mio posto in giunta per tenere buona la sua maggioranza? Bene, allora che mi cacci lui”.