Per ora l’ufficialità non c’è, ma i bene informati giurano che il patto tra Forza Italia e Italia Viva arriverà a breve. Al momento è saltata la conferenza stampa, annunciata durante la presentazione del videogioco ambientato nelle sale di Palazzo dei Normanni, fissata per oggi 20 ottobre alle 11. Per motivi, però, non legati alla politica.
Il patto, infatti, si fa, anche se per il momento dovrebbe essere limitato alla Sicilia, come si è affrettato a spiegare Gianfranco Micciché in un’intervista al Mattino: “Ho fatto un’intesa con Renzi, ma solo qui in Sicilia”, ha detto. “Forza Italia Viva, come ho letto da alcune parti, non esiste. Almeno non ancora“, ha affermato. “Renzi ha assicurato che ci darà una mano – ha aggiunto Micciché -. Poter avere il sostegno di tutti, magari anche di Calenda o di Più Europa può servire. Si spostano loro verso di noi però“.
E sono queste ultime parole di Micciché a suggerire spunti di riflessioni e analisi interpretative. Perché a leggerle, sembra che il coordinatore azzurro in Sicilia voglia allontanare l’idea di tirare per la giacchetta Renzi, mentre pare trasparire che sarebbe Renzi a tirare per la giacchetta Forza Italia. Insomma, la chiave di lettura ‘suggerita’ da Micciché è quella per cui l’accordo con Italia Viva convenga più a Renzi che a Forza Italia.
Questione diversa quella che riguarda Sicilia Futura. I buoni rapporti che legano Micciché a Edy Tamajo, ras del voto a Palermo ed oriundo siciliafuturista naturalizzato da Italia Viva, sono di dominio pubblico e il dialogo tra i due è fitto. Lo stesso Tamajo aveva anticipato a ilsicilia.it la fusione dei due gruppi all’Ars. E vista l’emorragia nel partito di Renzi in Sicilia, con parlamentari regionali e nazionali eletti nell’isola che hanno abbandonato Italia Viva, l’interlocuzione privilegiata pare essere quella tra Tamajo e Micciché, con il plenipotenziario di Renzi Davide Faraone al momento in attesa e la cena fiorentina che potrebbe assumere il valore della mediazione e del bon ton politico con l’ex sindaco del capoluogo toscano.
Insomma, le priorità per Micciché (e Tamajo) sono Palermo e la Sicilia, e pare logico guardando alle scadenze elettorali imminenti. Per il resto si attenderà.