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Il problema

Siccità, in diga Ancipa acqua solo fino al 20 novembre. I comuni dell’Ennese alle prese con la crisi idrica

giovedì 3 Ottobre 2024
Ancipa

Si preparano tempi ancora più duri per i cittadini dell’ennese alle prese con l’emergenza idrica. Le riserve dell’Ancipa, la diga che alimenta molti comuni della provincia, secondo quanto è emerso nel corso della cabina di regia sarebbero sufficienti fino al 20 novembre, a meno che non ci siano piogge sufficienti in grado di riempire l’invaso. Un allarme soprattutto per quei Comuni, come Troina, Nicosia e Gagliano, che sono totalmente dipendenti dall’Ancipa e dove è stata imposta una turnazione pesantissima per l’approvvigionamento idrico: acqua ogni 7 giorni, contro le 6 di Enna e le 5 di Calascibetta. Non è che altrove se la passino meglio, come emerge da un verbale della Cabina di regia.

Gli altri invasi, in assenza di precipitazioni, esauriranno i volumi utili tra il novembre e gennaio”.

I primi segnali di un’ulteriore stretta per la fornitura di acqua ai Comuni si sono visti nella giornata di ieri. AcquaEnna, in una nota, ha annunciato che la turnazione nella frazione di Pergusa è passata da 5 a 6 giorni, in linea con quella attualmente in vigore nel capoluogo, ad Enna alta e bassa. Il coordinatore della Cabina di regia, Salvo Cocina, da tempo sollecita i sindaci a trovare nuove fonti idriche. Alcuni Comuni dell’ennese sono riusciti a trovarli, come Valguarnera, che si è staccato dall’Ancipa. Gli altri Comuni che – come affermato dal presidente dell’Ati idrico, Nino Cammarata – si sono affrancati dalla diga sono: Barrafranca, Nissoria, Piazza Armerina, Pietraperzia, Valguarnera e Villarosa. 

Sul tema delle dighe interviene anche il capogruppo del Pd all’Ars Michele Catanzaro, che ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta all’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro e all’assessore regionale all’Agricoltura Salvatore Barbagallo.

Con la siccità che stiamo affrontando, non possiamo permetterci di sprecare nulla, le conseguenze della crisi idrica in Sicilia sarebbero state meno gravi se ci fosse stata una gestione oculata dell’acqua invasata nelle dighe: per questo chiediamo di conoscere lo stato di avanzamento dei lavori annunciati dall’assessore all’Energia da eseguire negli impianti gestiti dalla Regione”.

“Delle 46 dighe presenti in Sicilia – si legge nell’interrogazione – ben 26 sono gestite dall’assessorato regionale all’Energia, quattro dai Consorzi di bonifica, otto da Enel, due da Siciliacque, una risulta senza concessionario e il resto è gestito da soggetti privati del settore petrolchimico. Delle 26 gestite dall’assessorato, ne risultano in esercizio 23 in quanto Pietrarossa e Blufi sono ancora in costruzione e
Pasquasìa è stata posta fuori esercizio”.

Nella seduta dell’Ars del 7 agosto 2024 – dice Catanzaro – l‘assessore all’Energia ha consegnato all’aula una relazione nella quale si afferma che sarebbero in corso 53 interventi per un importo di 311 milioni di euro a valere su vari fondi extra regionali, nonché ulteriori 12 interventi inseriti nel piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico (Pniissi) con un costo ammissibile di 292
milioni”.
Nell’interrogazione, firmata da tutti i deputati del gruppo Pd all’Ars, si chiede di sapere quale sia la tipologia degli interventi in corso di esecuzione nelle dighe gestite dalla Regione e in quali serbatoi si stiano realizzando; quali siano i tempi di conclusione dei lavori e quando sarà effettivamente incrementata la capacità d’invaso consentendo una maggiore erogazione dell’acqua in particolare per gli usi irrigui; quali
iniziative si stiano adottando ai fini del collaudo di tutti i serbatoi gestiti dalla Regione e quando tale adempimento sarà soddisfatto; quale sia lo stato di avanzamento nella completamento della diga di Pietrarossa, finanziato con 60 milioni di fondi del Pnrr; quale sia il fabbisogno finanziario complessivo necessario per l’esecuzione di tutte le opere utili per l’esercizio ottimale di tutte le dighe gestite dalla Regione
siciliana e quali iniziative intendano assumere per reperire le relative risorse.

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