La Sicilia non arresta la sua caduta. Nei primi mesi del 2019 la congiuntura economica siciliana ha registrato ulteriori segnali di indebolimento. L’andamento dei ricavi è peggiorato nel settore dei servizi, che ha risentito anche della riduzione dei flussi turistici (-3%), ed e’ proseguita la flessione dell’attività nell’edilizia.
Le vendite delle aziende manifatturiere hanno mostrato una maggiore tenuta, nonostante il calo delle esportazioni (-17,3%); la crescita degli investimenti industriali, che aveva caratterizzato il biennio precedente, si è arrestata. Il dato emerge dall’aggiornamento congiunturale della Sicilia redatto dalla Banca d’Italia.
L’elevato grado di liquidità delle aziende, favorito anche dai buoni risultati reddituali degli ultimi anni, spiega il rapporto, ha frenato la domanda di nuovi finanziamenti. Nella media del primo semestre dell’anno l’occupazione in Sicilia è diminuita rispetto allo stesso periodo del 2018. Una contrazione di 15.600 unita’, l’1,1% rispetto al 2018, a fronte di un incremento in Italia (+0,5%) e di un calo meno marcato nel Mezzogiorno (-0,4%).
Un quadro drammatico, come commenta l’Ugl: “L’incertezza caratterizza la nostra economia isolana – hanno dichiarato a margine del convegno i rappresentanti dell’Ugl, Giuseppe Messina, segretario regionale Ugl Sicilia e Filippo Virzì, portavoce dell’Ugl di Palermo – un quadro decisamente sconfortante, si registrano con riferimento all’anno 2018 segnali negativi in tutti i settori, con un evidente peggioramento nel mercato del lavoro”.