La giunta regionale, riunita a Palazzo d’Orleans, ha espresso apprezzamento per il nuovo schema di decreto relativo al funzionamento della Commissione tecnica specialistica (Cts). “Sono molto soddisfatto per il lavoro svolto dall’assessore Elena Pagana, perché attiviamo in modo concreto, attraverso una riforma importante, lo snellimento delle procedure e la velocizzazione dei lavori della Cts – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – Era un impegno che avevo assunto nei confronti dei siciliani durante la campagna elettorale, anche su sollecitazione del mondo delle imprese che lamentavano l’eccessiva lentezza dei lavori della Cts e soprattutto tante mancate risposte rispetto alle autorizzazioni ambientali di competenza regionale. L’obiettivo che ci siamo sempre prefissati, come governo, era quello di ridurre le criticità esistenti, per migliorare progressivamente il rapporto tra istanze e provvedimenti emanati, riducendo i tempi autorizzativi”.
“Abbiamo semplificato la Commissione tecnica specialistica per rendere più celeri gli iter di approvazione dei provvedimenti relativi alle autorizzazioni ambientali. Il dipartimento dell’Ambiente e il presidente della Cts potranno contare su una maggiore autonomia e la stessa Commissione avrà più flessibilità saltando così quei passaggi nei quali spesso si aggrovigliava su se stessa”. Lo dice l’assessore regionale al Territorio, Elena Pagana. “Snellite anche le procedure di composizione delle sottocommissioni con la possibilità di poterle modificare senza ricorrere a decreti assessoriali o delibere di giunta. Siamo adesso al lavoro per istituire un tavolo permanente in assessorato per elaborare le check list e le Faq, coinvolgendo professionisti e operatori economici, risolvendo uno dei problemi che ci sono stati evidenziati nel corso delle audizioni – conclude – Ringrazio il presidente per la fiducia che ha riposto nei miei confronti e per avere individuato nella sburocratizzazione una priorità per lo sviluppo e il rilancio della nostra Sicilia”.
Il decreto dell’assessore del Territorio e dell’ambiente fissa le nuove regole di funzionamento di questo importante organismo a cui competono attività istruttorie, pareri tecnico-consultivi e tecnico-giuridici in tema di provvedimenti ambientali, allo scopo di ottenere uno snellimento dei tempi autorizzativi.
Nuova centralità viene attribuita al ruolo del dipartimento regionale Ambiente, che rispetto al passato riafferma la titolarità dell’iniziativa in materia di rilascio delle varie tipologie di provvedimenti autorizzatori, con contestuale valorizzazione del ruolo di supporto della Cts.
La Commissione è costituita da 60 commissari esterni alla pubblica amministrazione regionale, presieduta da un presidente nominato con decreto dell’assessore regionale del Territorio e dell’ambiente d’intesa col presidente della Regione, che designa anche i coordinatori delle sottocommissioni. L’incarico di commissario ha durata triennale, rinnovabile una sola volta.
Le novità introdotte dalla riforma
REQUISITI. Viene creato un elenco unico per la presentazione delle candidature a commissario, in modalità sempre aperta, e vengono modificati, mediante innalzamento della qualificazione curriculare ricercata, i requisiti di ammissione dei componenti: oltre alla laurea, sono richieste l’abilitazione, l’iscrizione al relativo albo professionale e un’esperienza pluriennale nel settore ambientale.
ORGANIZZAZIONE. La Cts opera attraverso l’assemblea plenaria, il nucleo di coordinamento, le sottocommissioni e i gruppi istruttori e si avvale delle strutture competenti dei dipartimenti regionali dell’Ambiente e dell’Urbanistica.
In particolare, la commissione si articola in tre sottocommissioni (che vengono rivisitate e attualizzate) suddivise per materia e ciascuna composta fino a un massimo di 30 componenti: Ambiente ed energia, Pianificazione territoriale (con competenza anche per le autorizzazioni di progetti che ricadono nelle Zone economiche speciali-Zes), Pnrr e progetti soggetti a finanziamento.
Viene modificata la composizione del nucleo di coordinamento (quattro membri in tutto), composto dal presidente della commissione e dai tre coordinatori delle sottocommissioni (eliminata la figura del vicepresidente).
Una delle principali novità, che rientra nello spirito dell’accelerazione dell’iter dei pareri, è l’introduzione della composizione numerica “flessibile” dei gruppi istruttori in seno alle sottocommissioni. Di volta in volta, gli stessi possano essere integrati, in momenti di particolare sovraccarico o quando sono richieste competenze specifiche, con componenti di altre sottocommissioni.
Il gruppo istruttore, costituito da almeno tre commissari della sottocommissione di riferimento, svolge le istruttorie di valutazione e autorizzazione e provvede alla stesura delle proposte di parere, da trasmettere poi al coordinatore della sottocommissione.
SEMPLIFICAZIONE. Un’ulteriore accelerazione delle procedure sarà garantita da iter istruttori “speciali” per specifiche questioni, grazie alla concertazione tra il presidente della Cts e i dirigenti generali dei dipartimenti Urbanistica e Ambiente. I procedimenti non saranno più, quindi, del tutto e integralmente predeterminati.
È disciplinata la possibilità di incontri tra il soggetto proponente e la Commissione mediante l’organizzazione di videoconferenze sottoposte a registrazione a cura del dipartimento Ambiente, riducendo così ulteriormente i tempi di esame della pratica.
Viene istituito, in accoglimento delle richieste degli ordini professionali e delle associazioni di categoria, un tavolo tecnico permanente (composto, oltre che dai dirigenti interni, da due rappresentanti degli Ordini di ingegneri, geologi, chimici e agronomi) chiamato a predisporre apposite Faq, da rendere pubbliche per chiarire le modalità di svolgimento delle istruttorie.
CONTROLLI. Per contrastare casi di inerzia e inattività di un gruppo istruttore o di qualche componente, in caso di mancato rispetto dei tempi, il presidente sostituisce il gruppo o il singolo inadempiente, ovvero avoca il parere all’assemblea plenaria.
In caso di violazione delle regole in materia di incompatibilità, il commissario in questione sarà segnalato all’ordine professionale di appartenenza. Inoltre, l’assessore, su proposta del presidente della Cts, previa diffida, entro un termine massimo di 30 giorni, può disporre con provvedimento motivato la revoca dell’incarico nei confronti del commissario del quale siano emerse gravi violazioni o inadempienze.
REMUNERAZIONE. Revisione del meccanismo di remunerazione dei componenti della Cts, mediante passaggio dalla precedente quota fissa mensile a una doppia quota (una fissa mensile del 40% e una variabile semestrale del 60%, in ragione della produttività di ciascuno e ai fini di incentivarla).