Il 2024 si chiude con un bilancio preoccupante per la Sicilia secondo i dati pubblicati dall’Inail per il periodo tra gennaio e dicembre 2024: cresce del 24,6% il numero di incidenti mortali e il numero complessivo di denunce di infortunio sul lavoro è aumentato rispetto all’anno precedente.
Tra i settori più esposti al rischio di infortuni dal report emergono l’edilizia, la sanità e il commercio.
IlSicilia.it ha analizzato i dati siciliani per descrivere il quadro generale della situazione a livello provinciale, per settore economico, fasce d’età e di genere.
I DATI INAIL 2024 IN SICILIA: L’ANALISI
Incidenti mortali: Palermo e Catania le province con il più alto numero di decessi
Il dato più allarmante riguarda gli infortuni con esito mortale, che hanno registrato un incremento del 24,6% in un solo anno. Nel 2024 si sono verificati 81 decessi sul lavoro, rispetto ai 65 del 2023.
La distribuzione territoriale evidenzia criticità specifiche:
–Palermo è la provincia con il più alto numero di decessi: 20 nel 2024, rispetto ai 16 dell’anno precedente.
–Catania segue con 18 morti, segnando un incremento rispetto ai 14 del 2023.
-Trapani ha registrato 9 decessi, più del doppio rispetto ai 4 dell’anno precedente.
–Agrigento e Caltanissetta hanno visto crescere i numeri, passando rispettivamente da 3 a 8 e da 1 a 7 decessi.
-Messina, invece, ha visto un lieve miglioramento, con 9 morti rispetto ai 12 dell’anno precedente.
-Ragusa invece passa dai tre decessi dell’anno 2023 ai quattro nel 2024, mentre Siracusa e Enna hanno visto una riduzione dei decessi (rispettivamente da 9 a 6 e da 3 a 0).
I settori più colpiti dagli incidenti mortali sono l’edilizia (14 decessi), il manifatturiero (9) e i trasporti (4).
Su Caltanissetta la Uil Sicilia con Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, e Salvatore Guttilla, segretario organizzativo della Uil Sicilia con delega su Caltanissetta, hanno denunciato l’ “emergenza lavoro nel Nisseno” commentando le tabelle territoriali diffuse dall’Inail per il 2024 in un articolo precedentemente pubblicato da ilSicilia.it.
Denunce di infortunio: uomini e donne, il rischio è trasversale
Sebbene gli uomini siano più colpiti dagli infortuni mortali – 76 vittime nel 2024 contro 5 donne – il numero delle denunce di infortunio femminili è in aumento. Le lavoratrici hanno subito 8.982 infortuni nel 2024, rispetto ai 8.739 del 2023.
Questo aumento è particolarmente evidente nei settori della sanità e del commercio, dove le donne rappresentano una quota significativa della forza lavoro.
Le fasce d’età maggiormente coinvolte negli incidenti sono quelle tra i 50-59 anni, con 3.308 casi, seguiti dalla fascia d’età 40-49 anni, con 5.080 infortuni
Sono in aumento rispetto all’anno precedente, i giovani nella fascia d’età tra i 20-24 anni, con 1.602 denunce e colpisce anche il dato sui lavoratori giovanissimi: 2.507 incidenti tra i minori di 14 anni, un numero che pone interrogativi sulla sicurezza nei lavori occasionali e stagionali.
Un incremento costante degli infortuni sul lavoro
Secondo i dati dell’Inail, nel 2024 in Sicilia sono stati registrati 26.454 incidenti sul lavoro, contro i 25.914 del 2023.
Un incremento che, seppur non drastico, evidenzia la persistenza di un problema strutturale che interessa numerosi settori produttivi e diverse categorie di lavoratori.
Il maggior numero di incidenti si è verificato “in occasione di lavoro”, con 21.712 casi nel 2024, mantenendosi sostanzialmente stabile rispetto ai 21.709 del 2023. Tuttavia, un dato allarmante è l’aumento degli infortuni “in itinere”, ovvero quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro, che sono passati da 4.205 a 4.742 in un anno.
Tra questi, quelli che hanno coinvolto un mezzo di trasporto sono cresciuti significativamente, passando da 2.147 a 2.660, sottolineando quanto le strade siciliane siano pericolose per i lavoratori pendolari.
Le province più colpite: Palermo e Catania in testa, crescono Caltanissetta ed Enna
Se si analizzano i dati a livello provinciale, emerge un quadro variegato, con alcune aree in cui il numero di infortuni è aumentato e altre dove si è registrata una lieve diminuzione.
Catania è la provincia con il numero più alto di infortuni: 7.361 denunce nel 2024, rispetto alle 7.020 dell’anno precedente. Qui si registra un forte incremento degli incidenti in itinere, complice l’intensificarsi del traffico urbano e interurbano.
Palermo rimane tra le province con il più alto numero di incidenti sul lavoro: 6.039 casi nel 2024, in crescita rispetto ai 5.878 del 2023. L’incremento si concentra principalmente nei settori dell’edilizia, della sanità e del commercio.
Siracusa è tra le province con un aumento significativo di infortuni, passando da 1.980 a 2.034 casi, con un impatto notevole nei comparti manifatturiero e dei servizi.
Caltanissetta ed Enna, invece, hanno visto un incremento più marcato. Caltanissetta è passata da 1.241 a 1.331 infortuni, mentre Enna ha registrato 775 casi nel 2024, contro i 725 dell’anno precedente.
Messina, che aveva registrato 3.223 infortuni nel 2023, ha visto una lieve diminuzione, attestandosi a 3.123 nel 2024. Tuttavia, i settori dell’industria e dei trasporti continuano a essere tra i più colpiti.
Anche Ragusa, con 2.180 infortuni nel 2024, vede una diminuzione rispetto al 2023 dove i casi rilevati sono stati 2.223 nel territorio provinciale.
Agrigento e Trapani mostrano una stabilità nei numeri: rispettivamente 1.755 e 1.856 infortuni nel 2024, con variazioni minime rispetto al 2023.
Settori a rischio: edilizia e trasporti sotto osservazione
L’analisi per settore economico conferma che i comparti più esposti al rischio di infortuni restano l’edilizia e i trasporti.
Il settore delle costruzioni ha totalizzato 1.762 infortuni nel 2024, un numero preoccupante, visto il tasso di gravità degli incidenti in questo ambito. I cantieri continuano a essere luoghi di lavoro ad alta pericolosità, con cadute dall’alto, schiacciamenti e malfunzionamenti delle attrezzature che rappresentano le principali cause di infortunio.
Il comparto trasporti e magazzinaggio, con 1.410 casi nel 2024, resta uno dei più critici. Le lunghe ore di guida, le condizioni stradali e la pressione lavorativa contribuiscono a un elevato numero di incidenti.
Anche la sanità e l’assistenza sociale, con 2.351 infortuni, rimane tra i settori con più denunce. Il personale sanitario, spesso costretto a turni massacranti, è esposto a infortuni legati a movimentazione dei pazienti, cadute e aggressioni.
In crescita anche gli infortuni nel settore del turismo, ristorazione e accoglienza, passati da 797 a 915 nel 2024, un chiaro segnale di come l’aumento della domanda turistica possa mettere sotto pressione i lavoratori.
Fonte dati: Rapporto Inail – Tabelle Sicilia al 31 diocembre 2024
I DATI NAZIONALI INAIL 2024
Nel corso del 2024, in tema di sicurezza sul lavoro in Italia le denunce di infortuni sul lavoro siano diminuite, ma si è registrato un preoccupante aumento dei decessi. Secondo i dati forniti dall’Inail (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), nel 2024 sono state presentate complessivamente 414.853 denunce di infortunio, un calo dell’1,9% rispetto all’anno precedente e del 24,2% rispetto al 2022. Nonostante questa riduzione, il numero di incidenti mortali ha segnato un incremento, arrivando a 797 vittime, sette in più rispetto al 2023 e 18 in più rispetto al 2019, l’anno pre-pandemico.
I settori maggiormente colpiti dall’aumento dei decessi sono quelli della gestione industria e dei servizi, in particolare le costruzioni, che hanno visto un aumento dei decessi da 150 a 156, e il settore del trasporto e magazzinaggio, che ha registrato 111 casi mortali, con un incremento di due decessi rispetto al 2023. Anche il manifatturiero ha visto un numero stabile di decessi, pari a 101, mentre altri settori, come l’agricoltura, hanno fatto registrare una leggera diminuzione (da 107 a 102 decessi).
A livello territoriale, l’analisi mostra un aumento delle denunce nelle regioni del Centro e delle Isole, rispettivamente con 21 e 22 denunce in più, mentre le aree del Sud, del Nord-Est e del Nord-Ovest hanno visto una diminuzione, con il Sud in calo di 20 denunce. Tra le regioni che hanno visto gli incrementi più significativi, spiccano la Toscana, il Lazio, la Sicilia e la Campania, mentre la Puglia e il Veneto hanno registrato una riduzione delle denunce.
Un dato interessante riguarda l’aumento dei decessi tra i lavoratori maschi e la crescita delle denunce da parte dei lavoratori stranieri, che sono passati da 155 a 176, mentre tra i lavoratori italiani si è registrato un calo, scendendo da 635 a 621.
Per quanto riguarda l’analisi per fascia di età, si evidenziano criticità in alcune categorie: i decessi sono aumentati tra i lavoratori più giovani, in particolare nella fascia 25-29 anni (da 29 a 34 decessi) e 35-39 anni (da 38 a 46). Tuttavia, è tra i lavoratori di età compresa tra 45 e 54 anni che si è registrato l’aumento più consistente, passando da 199 a 225 decessi. L’incremento più marcato si osserva tra gli over 69, che hanno visto un aumento da 39 a 47 morti.
Nonostante questo quadro allarmante, ci sono anche segnali di miglioramento in alcune fasce di età, con riduzioni significative tra i 30-34enni (–5 decessi) e i 40-44enni (–26 decessi). La tendenza generale, comunque, resta preoccupante, soprattutto per la maggiore gravità degli incidenti che continua a caratterizzare una parte significativa degli infortuni sul lavoro.
Fonte dati: Rapporto Inail -Tabelle nazionali dati al 31 dicembre 2024