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Il dossier

Incidenti sul lavoro: quasi 1500 morti nel 2022, in Sicilia sono 102 i decessi

mercoledì 3 Gennaio 2024
morti bianche

Un’analisi dettagliata condotta dal Centro Studi della Cub ha rivelato cifre sconcertanti riguardanti i decessi sul lavoro in Italia nel 2022. Complessivamente, si sono registrati almeno 1.484 casi, con una media di 28 morti a settimana e 4 al giorno. Questo dato, “per difetto”, emerge da un’elaborazione basata su informazioni fornite dall’Inail e dall’Osservatorio nazionale morti sul lavoro, con particolare attenzione alle città di Bologna e Mestre. . Nell’elenco delle Regioni, la Sicilia è al settimo posto con 102 decessi. Di questi, 46 morti si sono verificate direttamente nei luoghi di lavoro, mentre 56 sono avvenuti in itinere o sulle strade.

 

I dati siciliani

 

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Nell’elenco delle Regioni più colpite, la Sicilia si posiziona al settimo posto con 102 decessi. Analizzando più nel dettaglio, emerge che 46 di questi si sono verificati direttamente nei luoghi di lavoro, mentre 56 sono avvenuti in itinere o sulle strade. Palermo, Agrigento, e Catania sono tra le province più colpite.

Il capoluogo siciliano ha visto 9 lavoratori perdere la vita direttamente nei luoghi di lavoro, mentre Agrigento e Catania hanno registrato 4 e 9 decessi rispettivamente. Caltanissetta, Messina, e Trapani si trovano anch’esse coinvolte con numeri significativi.

giovani agricolturaTra le categorie professionali più colpite, spiccano agricoltura, autotrasporto ed edilizia, responsabili insieme di oltre la metà degli infortuni mortali. Questo sottolinea la necessità di maggiori misure di sicurezza e vigilanza in settori ad alto rischio.

Il dato sugli stranieri deceduti è altrettanto importante, con 95 vittime, pari al 6,6% del totale. Molti di loro lavoravano in condizioni irregolari o senza alcuna forma di tutela legale, evidenziando le sfide legate alla sicurezza sul lavoro anche per questa parte della forza-lavoro.

La Lombardia guida la lista nera con 225 morti, seguita da Veneto, Campania, Emilia-Romagna e Piemonte.

Walter Montagnoli – Centro Studi Cub

“E’ una vera e propria emergenza nazionale che deve essere affrontata dal Governo – sottolinea il segretario nazionale della Cub, Walter Montagnoli – dovuta, tra l’altro, alla diffusa precarietà, alla forte carenza di controlli, ai subappalti e ai processi produttivi che hanno il profitto come unico parametro”.

“Questa strage quotidiana richiede l’introduzione del reato di “omicidio sul lavoro” per provare ad arginare un fenomeno non degno di un Paese civile” conclude il segretario Montagnoli.

 

 

 

Difendere la vita sul lavoro: riflessioni e azioni per cambiare il quadro attuale

 

La gravità della situazione richiede urgenti riflessioni e azioni normative a livello nazionale e regionale per affrontare questa situazione nei luoghi di lavoro, analizzando attentamente i fattori e le indicazioni che emergono da queste statistiche nelle regioni.

Lavoro nero, Guardia di finanzaDue strade principali emergono come possibili soluzioni, che in questi mesi vengono proposte all’attenzione dei legislatori e del parlamento come la creazione di una Procura Nazionale dedicata alla sicurezza sul lavoro,  che sarebbe incaricata di coordinare azioni preventive in tutto il territorio nazionale, affrontando i problemi che minacciano la vita e la salute dei lavoratori. La collaborazione tra istituzioni locali, aziende e sindacati diventa essenziale per sviluppare e attuare misure di sicurezza mirate che riducano il rischio di incidenti mortali.

In secondo luogo, si sottolinea la necessità di una riforma organica delle norme del Codice Penale e del Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro. Questo mira a porre fine a interpretazioni riduttive diffuse, assicurando una maggiore chiarezza e rigore nelle leggi che governano la sicurezza sul lavoro. La celerità dei processi penali, affinché la giustizia venga effettivamente applicata senza cadere nella prescrizione, alimentando un senso di impunità generale. L’allungamento dei termini di prescrizione e l’esclusione delle circostanze attenuanti potrebbero essere misure efficaci. Tuttavia, la chiave è ridurre i tempi dei processi, proteggendo così le vittime e garantendo una giustizia tempestiva. Atti d’indagine incisivi e rapidi sono fondamentali per individuare responsabilità a tutti i livelli aziendali, compresi i vertici.

Inoltre, la situazione degli stranieri che lavorano in condizioni precarie solleva la necessità di politiche più inclusive e protettive per tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro provenienza e richiede di non rimanere indifferente a questa emergenza, per garantire che ogni lavoratore possa svolgere le proprie mansioni in un ambiente sicuro, proteggendo così il bene più prezioso: la vita umana.

 

 

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