Il Sicilia Jazz festival si amplia sempre più e con grande risonanza nel Mondo… ma che dimensione ha il Jazz in Italia?
A parlarcene è il presidente dell’Orchestra Jazz Siciliana – Fondazione The Brass Group Ignazio Garsia, il quale, ai microfoni de ilSicilia.it, fa una denuncia e un appello.
Col tutto che il Jazz è nato in Italia, per l’esattezza in Sicilia, a testimoniarlo i padrini del genere Girolamo e Domenico (Nick) La Rocca: “Vi sono dei ritardi ancora nell’offerta musicale e nel sistema pubblico nazionale. Nel 2023 le produzioni musicali sono esclusivamente riservate al genere lirico e al sinfonico”.
“Io non credo che questa impostazione risponda ai fabbisogni della collettività e che, nel 2023, il popolo italiano abbia bisogno soltanto di un’informazione musicale legata ai generi del settecento dell’ottocento, alla grande nostra musica. A mio avviso, andrebbe estesa la produzione a tutti linguaggi musicali l’arte”.
“Questo festival ha un’importanza particolare: è l’unico festival che si realizza in tutto il mondo, interamente dedicato alla produzione orchestrale grazie alla Regione Siciliana che ha investito in questa idea. La stessa Regione che ha investito cinquant’anni fa nell’orchestra sinfonica, prima orchestra regionale nata in Italia, e sul modello dell’orchestra sinfonica siciliana poi sono nate quelle delle atre regioni.”
“La mia speranza è che, sul modello di questo Governo, che offre alla collettività un progetto musicale che si fonda sull’orchestra e sulla produzione orchestrale dei linguaggi contemporanei, possano nascere in Italia tante altre orchestre e che magari si riveda e si rinnovi il sistema produttivo nazionale estendendo gli organici delle orchestre pubbliche. I laureati in musica jazz, oggi, sono condannati a una forma di ergastolo sociale come musicisti dell’orchestra jazz siciliana che, dopo 50 anni, vanno in pensione e sono rimasti musicisti a chiamata, senza alcuna rete di protezione”.