Sono tutti presenti, i Fratelli d’Italia siciliani. E non solo. Alla convention “Sicilia Mare Nostrum” – organizzata dai catanesi di FdI – la corrente del partito etneo che fa capo a Manlio Messina e Gaetano Galvagno si schiera e da una prova muscolare: c’è il ministro del Mare Nello Musumeci, accanto a quello del Made in Italy Adolfo Urso, il deputato nazionale Francesco Ciancitto, il senatore Salvo Sallemi, ci sono Ruggero Razza e i deputati regionali Carlo Auteri, Nicola Catania, Giorgio Assenza, Giuseppe Zitelli, Marco Intravaia, il sindaco Enrico Trantino, l’assessore regionale all’Ambiente Elena Pagana. C’è anche il suo predecessore, oggi coordinatore regionale, Salvo Pogliese, oltre a decine di sindaci e amministratori da tutta la Sicilia.
I temi sono tecnici ma pressanti per lo sviluppo dell’Italia. Autonomia energetica, transizione green e digitale, sviluppo dell’impresa territoriale. Argomenti che, nelle intenzioni del governo Meloni, passano – anche per ragioni infrastrutturali – dalla Sicilia.
Il mare, come attrattore dello sviluppo economico e turistico è il vero centro. Una risorsa che pone la nostra regione al centro degli asset internazionali. Lo ribadisce Urso, così come Musumeci. “Sotto la superficie del mare – spiega Musumeci – c’è un mondo sostanzialmente sconosciuto. L’obiettivo è capire come possiamo in maniera sostenibile, sfruttare questo elemento. Si tratta di un dovere per questo Governo“.
Manlio Messina, da ex assessore al Turismo, ribadisce il ruolo di questo settore nello sviluppo della Regione. E si toglie qualche sassolino sulla questione della promozione dell’isola. “Qualcuno era infastidito dal fatto che abbiamo rotto un sistema: grazie al nostro operato abbiamo promosso la Sicilia nel mondo, senza clientele, e ancora qualcuno ci accusa di aver operato in modo poco chiaro. La Sicilia come brand, e lo dicono i dati, è stata vista un miliardo di volte ed è al primo posto per flussi turistici. Non credo serva dire altro“.
Durante il talk, condotto dal giornalista Luca Ciliberti, il sindaco Trantino ha ribadito come sia importante riuscire a far rimanere i giovani nella città di Catania, e di attrarne nuovi a poter lavorare qui. “In questo momento siamo leader nel settore dell’elettronica e dell’energia, ma stiamo anche conducendo importanti esperimenti nel campo dei neutrini grazie al lavoro del CNR con l’Università di Catania. Questi sono esempi di come possiamo fare bene e crescere. Tutto questo pone le premesse per creare il tessuto adatto per far diventare Catania la capitale della Scienza e della Tecnologia“.
In chiusura della kermesse un ringraziamento agli organizzatori tra cui Ruggero Razza e Giuseppe Zitelli.
Che sia il segnale per i Fratelli d’Italia siciliani per ripartire proprio da Catania, città dell’ex governatore, ora ministro, dopo il sacrificio del suo passo di lato e della mancata ricanditura alla presidenza della Regione? Staremo a vedere.