Il film documentario “Sicilia questa sconosciuta”, diretto da Pina Mandolfo con Maria Grazia Lo Cicero e Orazio Aloi, verrà presentato, martedì 19 novembre, al cinema Rouge et Noir (ore 20,30).
Sicilia questa sconosciuta riporta alla luce alcuni straordinari siti archeologici e naturalistici siciliani.
Inaspettatamente poco conosciuti, circondano la frazione di Villasmundo, nel territorio di Melilli, sulla costa orientale del siracusano.
Un paradiso inesplorato composto da due valli fluviali, separate da un altopiano, dove si scorgono grotte e cavità e un sistema carsico di corsi d’acqua attivi.
Tra i più importanti della Sicilia, hanno generato negli anni la sorprendente presenza di stalattiti e stalagmiti.
Il documentario, oltre alla descrizione naturalistica dei luoghi, attraverso interviste e immagini di repertorio, conta anche su scene animate e di finzione.
Come nel caso della vicenda degli sfollati della seconda guerra mondiale, o nel caso dell’attrice e performer Patrizia D’Antona, che interpreta la sacerdotessa della Timpa.
Le voci narranti sono di Gigi Simon e Maria Grazia Lo Cicero. Le animazioni sono di Danilo Limpido e Giulia Quagliana; le musiche originali del Quartetto Areasud.
“Il nostro obiettivo è quello di portare alla luce un territorio di rara bellezza naturalistica e di grande interesse archeologico e storico“, afferma la regista Pina Mandolfo.
Sicilia questa sconosciuta è stato realizzato con il contributo della Regione Siciliana, Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo / Sicilia Film Commission, nell’ambito del programma Sensi Contemporanei; grazie alla collaborazione della Sonatrach Raffineria Italiana. Prodotto dalla G&E Film di Giovanna Emidi, distribuito da Prem1ere.
I Luoghi
Villasmundo – Sant’Alfio è una riserva naturale protetta istituita nel 1998 dalla Regione Siciliana nel territorio di Melilli, in provincia di Siracusa, gestita dal centro di ricerca Cutgana e dell’Università degli Studi di Catania.
La Necropoli sul fiume Marcellino, tra le più antiche della Sicilia, ubicata più a monte della necropoli di Pantalica. Gli archeologi che ne hanno esaminato i resti funerari affermano che abbia offerto sepoltura a esseri umani di diverse civiltà fino all’alba della colonizzazione greca della Sicilia.
Timpa Ddieri – A qualche chilometro più a nord della necropoli sul fiume Marcellino, si trovano alcuni villaggi rupestri tra cui la Timpa Ddieri, una sorta di cittadella preistorica scavata nella roccia.
Villaggio fortificato del Petraro – Sopra la Timpa, in uno spettacolare pianoro si stende il Villaggio fortificato del Petraro i cui rari reperti archeologici, custoditi nel museo Paolo Orsi di Siracusa, hanno consentito di datare il villaggio all’età del Bronzo antico (XVI sec. a. C.).