L’ offerta gastronomica condiziona sempre più la scelta delle mete turistiche. La regione più desiderata dai turisti italiani è la Toscana, seguono Sicilia e Puglia. Fanalino di coda il Molise, preceduto da Valle d’Aosta e Friuli. È quanto emerge dal primo rapporto sul turismo enogastronomico italiano realizzato dall’Università degli studi di Bergamo e della World Food Travel Association.
Lo studio, che ha avuto il patrocinio di Touring Club, Ismea Qualivita, Federculture e la collaborazione di Seminario Veronelli e The Fork- TripAdvisor, in fondo fa emergere un dato che tutti percepiscono ma che nessuno ha mai studiato con metodi scientifici.
Non si deve dimenticare, però che dietro un’ offerta gastronomica diversificata, di qualità e di grande richiamo c’è un territorio particolarmente vocato alla produzione degli ingredienti di base, un’agricoltura capace di esprimere vere e proprie eccellenze e chef di grande maestria.
Sarà dunque il cibo e l’ offerta gastronomica a guidare sempre più la scelta delle mete turistiche. Tutto perfettamente in linea con la scelta del ministero del Turismo di indicare il 2018 come l’anno del cibo italiano nel mondo.
Quando è passato molto tempo da un viaggio, spesso non ricordiamo più i particolari del luogo, ma gli odori e i sapori delle pietanze che abbiamo consumato in quel luogo resteranno impressi indelebilmente nella nostra memoria olfattiva e gustativa. E saranno sempre associati alla meta in cui li abbiamo provati. Anche quando rilasciamo recensioni sui social turistici ci lasciamo guidare spesso dalla soddisfazione che proviamo a tavola. Ecco perché la gastronomia e le eccellenti produzioni siciliane possono contribuire a migliorare l’immagine turistica dell’Isola.
Anche se non si tratta di una vera e propria competizione, la Sicilia potrà presto superare la Toscana e arrivare sul podio delle regioni scelte dai turisti per l’offerta gastronomica. Ci si arriverà facilmente con le politiche di incoming adeguate e migliorando l’immagine complessiva dell’Isola e dei suoi abitanti.