Sami Ben Abdelaali è l’ospite della puntata numero 227 di Bar Sicilia. Riconfermato deputato al Parlamento della Repubblica di Tunisia, Ben Abdelaali ha sottolineato l’importanza del legame tra Italia e Tunisia e del ruolo strategico giocato dalla Sicilia. Intervistato da Maurizio Scaglione e Marianna Grillo, ha fatto il punto sulle opportunità economiche, di crescita e di sviluppo tra i due Paesi.
RAPPORTI TUNISIA-SICILIA E IL GOVERNO MELONI
“Tunisia e Italia sono due Paesi caratterizzati da una continuità storica unica. Ci legano radici culturali, sociali ed economiche. Oggi, siamo dinanzi a una responsabilità e a un impegno che rafforzi i nostri rapporti ma, con una visione più ampia da parte dei singoli Stati e della società civile.
La visita di Giorgia Meloni in Algeria e in Libia è stata un’ importante apertura verso i Paesi africani del Mediterraneo. Il Presidente del Consiglio ha lasciato la Tunisia per ultima non perché sia meno importante, al contrario. Non può esserci pace nel Mediterraneo senza e attraverso la Tunisia, per ragioni geografiche e per ragioni geopolitiche. Meloni verrà, stiamo già organizzando con il governo italiano e con quello tunisino.”
LA GESTIONE DEL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
“Anche la Tunisia soffre molto il problema. Registriamo numeri enormi. Molti immigrati africani infatti, si fermano qui quando non riescono ad andare oltre le nostre coste. Tuttavia, sottolineo che non c’è nessuna politica discriminatoria o di espatrio nonostante assistiamo anche a una campagna sui social che parla di un pericoloso aumento di africani in Marocco e Tunisia.
Certo, l’Europa deve imparare a gestire con saggezza questo fenomeno, considerandolo anche una ricchezza. Per questo motivo occorre sedersi a un tavolo con tutti gli attori principali e trovare soluzioni. Non serve solo aiutare nell’ acquisto di imbarcazioni o di altri mezzi per il controllo delle coste”.
LA PESCA
“Spesso manca la volontà di lavorare insieme preferendo chiudersi e parlare di frontiere: non funziona. E’ vero, c’è il tema delle acque territoriali che non vanno violate (anche se la storia racconta che spesso sono i pescatori italiani che vanno verso la Libia e la Tunisia). I nostri mari sono più ricchi di quelli italiani penalizzati da tipologie di pesca non sempre autorizzate. Anche in questo caso, laddove i governi non riescono a mettersi d’accordo, ci pensano i popoli. Penso alla convivenza all’interno delle imbarcazioni con equipaggi italo-tunisini dove grande è la coesione e l’atteggiamento familiare e pacifico. Il problema sono i governi che mettono paletti”.
TURISMO E AGRICOLTURA
“Sono due settori importanti per l’economia tunisina e quella siciliana. Per quanto riguarda il primo aspetto, c’è grande interesse per continuare un percorso in sinergia. La Tunisia è un Paese sicuro, ospitale e accogliente. Qui si sta bene, siamo un mosaico di culture, sapori e odori. In merito al secondo aspetto, ci sono sinergie di livello sul fronte dell’innovazione, della tecnologia e rispetto al livello qualitativo del prodotto. Dopo la primavera araba, stiamo investendo molto e i numeri sono in crescita. Ora che abbiamo la politica del fare, la Sicilia è al centro dell’attenzione.
Su Pesca e Agricoltura, occorre un approccio diverso rispetto al passato basato su un gemellaggio, su un interscambio di know-how. Non siamo rivali ma partner“.
ENERGIA E IMPRESE
“Tunisia e Italia hanno un destino comune e, anche la guerra russo-ucraina, con tutte le conseguenze che sta creando, ne è una dimostrazione. Sul tema energetico, serve trovare soluzioni produttive alternative. C’è un mega progetto nel sud della Tunisia di un colosso cinese che riguarda diecimila ettari per il fotovoltaico e la produzione di idrogeno. Produrre energia in Tunisia è un vantaggio: ci sono spazi immensi e temperature elevate per il solare e per la produzione di idrogeno che, per me è il futuro”.
DIRITTI UMANI, STABILITA’ POLITICA E ACCOGLIENZA
“Molti paesi arabi stanno facendo passi da gigante ma siamo all’inizio. Dateci il tempo di crescere, stateci vicini. Prima nessuno si azzardava a criticare il presidente, un componente del governo, l’apparato del potere ma oggi la gente manifesta con libertà. L’Italia può starci accanto per migliorare senza criticare. Il mio Paese ha risorse proprio ma ha bisogno del sostegno economico finanziario internazionale.
La Tunisia è un paese di accoglienza anche se spesso i governi e i media restituiscono un’immagine non veritiera. Lo sanno i seimila pensionati italiani residenti ad Hammamet. Siamo l’unica destinazione che ha presentato incentivi. Qui un pensionato italiano prende per intero la sua pensione senza ritenute e allo Stato va solo 5%. Significa che può vivere agiatamente.
La primavera araba ha dato il via a una metamorfosi generale ma, bisogna lavorare affinché la volontà del governo e la volontà del popolo, viaggino sullo stesso binario“. conclude Ben Abdelaali.
QUESTA PUNTATA DI BAR SICILIA TERMINA CON UN SALUTO MOLTO SPECIALE…GUARDA IL VIDEO PER SAPERE DI COSA SI TRATTA!!!