Come preannunciato nel corso della seduta di ieri all’Ars (leggi qui), alla presenza del presidente Schifani, i deputati dei gruppi deluchiani Sicilia Vera e Sud chiama Nord chiedono il ritiro del ddl sulla variazione di bilancio. In caso contrario scatta la fase 2, quella della presentazione di emendamenti a raffica.
I deputati evidenziano una serie di violazioni, tra le quali il divieto di effettuare variazioni di bilancio dopo il 30 di novembre; il divieto di utilizzare variazioni di bilancio da destinare alla regolarizzazione di spese effettuate senza alcuna copertura finanziaria ed al precario quadro finanziario derivante dalla mancata approvazione del rendiconto 2020 e 2021.
Inoltre, il disegno di legge di variazione di bilancio è carente degli elementi che giustificano l’urgenza dello stesso provvedimento posto a fondamento della richiesta di riduzione dei tempi per la trattazione della discussione degli emendamenti.
“Il debutto del governo Schifani in materia di bilancio rasenta la farsa in quanto sono state destinate delle risorse per delle spese non indifferibili ed urgenti che rappresentano delle vere e proprie “marchette” politiche sulla scia delle precedenti gestioni- è la sintesi- Ci siamo presi la responsabilità di fare la prima operazione verità di questa legislatura sullo sperpero del denaro pubblico”
Il coordinatore dei due gruppi Ars, Danilo Lo Giudice, auspica che il presidente Schifani si svesta del ruolo della “bella addormentata nel bosco” ma nel frattempo i deputati di Sicilia Vera e SCN predisporranno centinaia di emendamenti per poter sostenere almeno 4 mila minuti di dibattito d’aula suddiviso tra gli otto componenti dei gruppi parlamentari Sud chiama Nord e Sicilia Vera.
L’immaginetta dell’Immacolata Concezione sarà distribuita durante i lavori d’aula a tutti i colleghi parlamentari impegnati a Sala d’Ercole per il dibattito sulle variazioni di bilancio.