Si è conclusa a San Vito Lo Capo la nona edizione di SiciliAmbiente Documentary Film Festival, manifestazione che affronta, cinematograficamente, il tema dei diritti umani e delle questioni ambientali.
Ecco i premi assegnati: Miglior documentario della sezione lungometraggi è Mundiya Kepanga, The voice of the forest di Marc Dozier e Luc Marescot (Francia, 2017).
La giuria, composta da Claudio Gioè, Fabio Nunziata e Riccardo Costantini, gli ha assegnato al film il Premio Il Faro “per aver raccontato un personaggio di rara potenza comunicativa che ricorda con illuminante saggezza il necessario legame ancestrale con l’ambiente“.
Al secondo posto Jardines de plomo (Perù, Italia, Spagna 2017), il film di Alessandro Pugno, in cui “piccoli grandi eroi quotidiani – come recita la motivazione della giuria – in un contesto difficile e compromesso, testimoniano la lotta che dovrebbe essere di tutti, per rendere il proprio ambiente migliore ogni giorno“.
Miglior cortometraggio d’animazione è Confino del regista siciliano Nico Bonomolo (Italia, 2016): il corto pluripremiato, vincitore anche al Giffoni Film Festival e al Santa Barbara Film Festival in California, racconta con poesia la storia di un artista di ombre cinesi nella Sicilia del periodo fascista, confinato su un’isola dopo avere deriso Mussolini durante uno spettacolo.
La giuria, composta dall’attrice Tea Falco, dal critico cinematografico Salviano Miceli e da Ivan Scinardo, direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia, ha assegnato il Premio, perché: “In un gioco di citazioni che abbraccia cinema, storia, arte e magia, la poesia diviene strumento per illuminare con giochi di luce e ombre il ricordo di un periodo storico feroce, in cui ironia e leggerezza restano le uniche armi efficaci contro il non senso della guerra“.
Al secondo posto Alike, di Daniel Martinez Lara e Rafa Cano Mendez (Spagna, 2015), un film che “non ha niente da invidiare ai film della Pixar per il suo linguaggio moderno, una storia affascinante e romantica, lo sguardo puro di un bambino contro qualsiasi forma di omologazione e alienazione”.
La medesima giuria ha assegnato anche i premi al Miglior cortometraggio alla regista norvegese Julie Engaas col suo In a few years everything will be different (Norvegia, 2017) “per il pudore e la delicatezza con cui riflessioni intime e private trovano sfogo in un linguaggio mai banale, aperto a contaminazioni, in cui il futuro non perde di vista un necessario squarcio di ottimismo“. Al secondo posto il regista pakistano Muhammad Umar Saeed con The learning alliance (Pakistan, 2016), la storia di tre fratelli che raccolgono rifiuti per pagarsi l’iscrizione a scuola. Menzione speciale nella sezione cortometraggi a Plastic is forever (USA, 2016) di Dylan D’Haeze.
Nella Sezione Bike Short, vince il Premio Miglior cortometraggio, Don’t forget to smile (Italia, 2016) di Gianmaria Spavento.
Ai premi delle giurie ufficiali si aggiungono quelli assegnati dai partner – AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e TTPIXELL Studio – che vanno rispettivamente a La grande monnezza di Chiara Bellin (Italia, 2016) e a Salifornia di Andrea Beluto (Italia, 2016).
La vera novità di questa edizione è stata la collaborazione tra SiciliAmbiente Documentary Film Festival e Amnesty International Italia, che hanno istituito il Premio alla miglior opera capace di affrontare con merito il tema dei diritti umani, che è stato assegnato a Mommy’s land di Garret Atlakson (Cambogia, 2017).
Il Premio del pubblico, infine, è stato assegnato quest’anno a K2 and the invisible footmen di Iara Lee (Pakistan, USA, Brasile, 2015) il film che, raccontando le vite pericolose di quei portatori pakistani e sherpa nepalesi che rendono possibile alle spedizioni internazionali l’ascesa alla seconda montagna più alta al mondo, ritrae scenari di straordinaria bellezza.
Il Festival ha ospitato quest’anno anche una piccola rassegna di opere realizzate da giovanissimi: premiati Al di là dello schermo di Elio Cassisi (Italia, 2017), Candyland di Danya Safanov (RUSSIA, 2016) e The 99th encounter di Linman Wu (Cina, 2017).
Il SiciliAmbiente Documentary Film Festival è stato realizzato grazie al contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per il Cinema; della Regione Siciliana – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo – Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo/Sicilia FilmCommission, nell’ambito del progetto “Sensi Contemporanei”; del Comune di San Vito Lo Capo, Demetra Produzioni e Associazione culturale Cantiere 7, con la collaborazione di ARPA Sicilia, di FIAB, Amnesty International Italia, ARCI, AAMOD e Movimento Difesa del Cittadino.