Sarebbe morta per annegamento Simona Cinà, la giovane pallavolista di Capaci trovata senza vita sabato mattina nella piscina di una villa a Bagheria, dove la notte precedente aveva partecipato a una festa di laurea con alcuni amici. Sono questi i primi risultati emersi dall’autopsia, che escludono problemi cardiaci o patologie pregresse.
Nel parenchima polmonare è stata riscontrata la presenza di liquido compatibile con acqua, dato che suggerisce l’annegamento, ma che non consente ancora di chiarire se la ragazza sia finita in piscina in seguito a un malore spontaneo, di natura fisiologica, o se tale malore sia stato indotto da un’intossicazione acuta da sostanze psicoattive, come alcol o stupefacenti.
Non è stato ancora possibile, tuttavia, stabilire con certezza l’orario esatto della morte. Un dettaglio tutt’altro che secondario, su cui stanno lavorando sia i medici legali che gli inquirenti per ricostruire cosa sia successo tra la serata di venerdì e le prime luci del mattino. Il corpo della ragazza, secondo quanto si apprende, sarebbe stato notato nella piscina solo alcune ore dopo l’ultima volta in cui Simona era stata vista viva.
A rendere complessa la stima temporale sono diversi fattori legati all’ambiente acquatico, che può alterare o ritardare i segni post-mortali utilizzati dalla medicina legale per determinare l’ora del decesso: temperatura corporea, rigidità muscolare, lividi da ipostasi. Inoltre, non è ancora chiaro quanto tempo Simona sia rimasta in acqua prima del ritrovamento.
Per chiarire la dinamica saranno fondamentali non solo i risultati completi degli esami autoptici, compresi quelli tossicologici, ancora in corso, ma anche le testimonianze di chi era presente alla festa e le eventuali immagini riprese dalle telecamere della villa.
Simona Cinà era molto conosciuta nel mondo sportivo locale, ex giocatrice di pallavolo con un passato nelle squadre giovanili della provincia. La sua morte ha scosso la comunità di Capaci, dove viveva con la famiglia.
I funerali si terranno non appena l’autorità giudiziaria disporrà il nulla osta alla restituzione della salma.