Il tempo delle riflessioni sta scadendo. In campo finora sembra esserci solo Federico Basile e fine maggio è più vicina di quanto si pensi. Se Calenda vuol provare una corsa solitaria “mai con i 5stelle” e Angela Raffa ha gettato lo scompiglio nel centro sinistra con il nome di Mimmo Sorrenti, a sinistra la pazienza è finita.
IL CANDIDATO DELLA SINISTRA
Ieri, dopo una riunione di rappresentanti della sinistra, il nome venuto fuori come alternativo sia al centrodestra che al centrosinistra che al populismo è quello dell’ex consigliere comunale Gino Sturniolo, storico attivista No Ponte, e incallito autonomista. L’idea è quella di ampliare alle associazioni ed ai movimenti di sinistra e ad alcune aree sindacali.
Gino Sturniolo scioglierà le riserve a breve termine ma si è detto inorgoglito e commosso. Il progetto gli piace e del resto negli ultimi anni è stato tra i pochissimi a leggere conti, bilanci e Piani di riequilibrio di Cateno De Luca contestando i punti critici e le falle.
CHI E’ GINO STURNIOLO
Non è molto social, ma le carte le sa studiare benissimo (e non solo perché opera nella Biblioteca Regionale Giacomo Longo). La politica ha iniziata a farla da ragazzino, mobilitandosi contro la guerra e durante gli anni universitari fece parte del movimento della Pantera. Sindacalista nei cobas Gino Sturniolo è stato tra i fondatori del movimento No Ponte sullo Stretto. Battaglia che peraltro ha continuato a portare avanti anche di recente quando lo stesso movimento ha sembrato perdere entusiasmi e voglia di spendersi.
Nel 2013 è stato eletto consigliere comunale nella lista Cambiamo Messina dal basso a sostegno del sindaco Renato Accorinti, ma le loro strade si sono presto divise. Lo scontro è avvenuto soprattutto sul piano delle politiche economiche e di bilancio (ma non solo). Insieme alla collega di gruppo Nina Lo Presti, Gino Sturniolo entrò in rotta con l’amministrazione Accorinti ritenuta poco coraggiosa nelle decisioni. Alla fine i due consiglieri si dimisero prima del mandato, caso probabilmente unico nella storia per linearità e coerenza (di solito non si dimette nessuno e al più cambia gruppo).
Durante quegli anni ha pubblicato, insieme a Nina Lo Presti, il libro sull’esperienza Accorinti dal titolo “Assolto per non aver compreso il fatto”. Successivamente ha scritto Indipendenza, da appassionato sostenitore della tesi, per una Sicilia indipendente e il giallo La Spiaggia (ambientato in riva allo Stretto di Messina). La passione politica l’ha portato a far parte del movimento regionale Antudo. Ma a Cateno De Luca ha continuato a far le pulci sui documenti contabili fino a febbraio, il giorno delle dimissioni.