Si infiamma la campagna elettorale per le amministrative dell’11 giugno che fino ad ora si stava svolgendo in maniera alquanto sonnolenta. A campeggiare in queste ore una polemica fra il segretario Pd Miceli e il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Palermo, Ugo Forello,
“Il M5S non accetta lezioni di coerenza da nessuno, tantomeno dal PD palermitano, che negli ultimi quattro anni e mezzo è stato all’opposizione dell’amministrazione Orlando e più volte ha chiesto le dimissioni del sindaco e della sua giunta. Pur di restare attaccati alle poltrone sono pronti a tutto, persino a rinnegare se stessi”.
Ad affermarlo è Forello, che replica in questo modo a quanto aveva affermato nelle scorse ore da Miceli.
“Forse Miceli – dice Forello – ha dimenticato per opportunismo cosa diceva di Orlando fino a poco tempo fa – continua – E visto che è così, gli rinfreschiamo la memoria: ‘Siamo di fronte al delirio amministrativo, secondo me Orlando deve dimettersi, c’e’ una città allo sbando. Leoluca ha perso di smalto amministrativo. (8 novembre 2014)'”. E ancora: “‘Il Pd non ha sostenuto e non sosterrà mai un sindaco che, in piena armonia con il centrodestra, sta distruggendo Palermo” (24 novembre 2014)’. Dulcis in fundo: ‘Il sindaco, come il principe de Curtis in ‘Toto’ Truffa’, millanta un ‘Patto per Palermo’ (8 gennaio 2016)”.
“La loro (in)coerenza – aggiunge Forello – è aver creato una coalizione che sostiene Leoluca Orlando formata: da quel Pd, che cinque anni fa sosteneva Fabrizio Ferrandelli, oggi candidato di Cuffaro e del centrodestra, da Sinistra Comune, una lista di partitini della sinistra che all’interno annovera pure gli ex Vendoliani che nel 2012 appoggiavano Ferrandelli, e dal partito di Alfano e di Casini. In pratica un fronte trasversale che si è ricompattato per paura che siano i cittadini con il Movimento 5 Stelle a governare Palermo”. “E’ del tutto evidente che Orlando è il candidato dei partiti – conclude – mascherati dietro l’egida del progetto civico. Il re è nudo e i cittadini l’hanno capito”.