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L'indagine del Wall Street Journal

Siracusa e il mistero del petrolio russo: sanzioni aggirate a Priolo?

mercoledì 2 Novembre 2022

La Russia starebbe aggirando le sanzioni imposte dagli Stati Uniti utilizzando la raffineria di Priolo Gargallo, di proprietà del secondo gigante del gas e del petrolio russo Lukoil. A riportarlo è stato il Wall Street Journal in una sua inchiesta. La raffineria Lukoil in Sicilia è la seconda più grande d’Italia e la quinta più grande d’Europa.

Il petrolio russo sta alimentando le auto americane attraverso la scappatoia delle sanzioni“. E’ così che in un video il giornale americano ha spiegato come la raffineria di Lukoil in Sicilia utilizza fino al 93% di greggio russo per produrre benzina e altri prodotti petroliferi raffinati russi che arriverebbero fino al Texas e nel New Jersey.

Le sanzioni imposte dagli USA  prevedono un’esclusione per il greggio “sostanzialmente trasformato in prodotto fatto all’estero“. Mosca avrebbe dunque sfruttato la clausola. Infatti, una volta trasformato nella raffineria di Priolo, il petrolio russo diventa un “prodotto italiano” per poi sbarcare negli impianti della Exxon in Texas o in New Jersey. La Lukoil ha 230 stazioni di servizio in 11 Stati degli Usa.

Prima dell’invasione in Ucraina, Lukoil sintetizzava a Priolo prodotti raffinati miscelando petrolio greggio da almeno 15 diversi Paesi. Il Wall Street Journal ha monitorato il traffico marittimo per mesi, analizzando dati, registri di spedizione e immagini satellitari, riuscendo così a ricostruire l’esatto tragitto del petrolio che parte dalla Russia, passa per l’Italia per essere raffinato e arriva alle strutture di stoccaggio americane, senza violare alcuna regola.

Isab opera sul libero mercato e vende i suoi prodotti liberamente rispettando i contratti in essere e rispettando soprattutto le leggi. Non mi risulta poi che Litasco, la società svizzera che commercializza i prodotti di Isab, abbia venduto negli ultimi mesi un solo litro di prodotto raffinato proveniente dal polo siracusano negli Stati Uniti“. Così ha commentato Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa.

È strano – aggiunge Bivona – che un servizio giornalistico di questo tipo, fondato su una non notizia, venga pubblicato proprio in questo ora ovvero nel momento in cui il governo italiano sta lavorando per risolvere il problema della sopravvivenza di Isab”.

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