“Processo al potere. Incatenare Prometeo: violazione dei diritti umani o atto legittimo?” è questo il titolo della quindicesima edizione di “Agon” che nasce con lo scopo di mettere in scena il dramma classico sotto forma di simulazione processuale. L’evento è organizzato da The Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights, associazione Amici dell’INDA, Ordine degli avvocati di Siracusa, Università di Messina, con la collaborazione della Fondazione INDA. L’appuntamento è per lunedì 22 maggio alle ore 19, a ingresso libero.
Per l’occasione abbiamo intervistato l’avvocato Paolo Reale, organizzatore dell’evento, con l’intento di illustrarci nello specifico le dinamiche di questo particolare spettacolo.
“Ogni anno mettiamo in scena, con un processo simulato, uno dei protagonisti delle tragedie che vengono rappresentate quell’anno al teatro di Siracusa. Il nostro scopo è quello di cercare di divulgare quanto più possibile quelli che sono i concetti giuridici più alti, i quali sono molto spesso insiti nelle tragedie greche. L’aspetto divulgativo diventa più semplice grazie ad una rappresentazione teatrale, con veri attori sulla scena, piuttosto che attraverso un convegno. Non è un caso che queste rappresentazioni riscuotano molto successo. In passato abbiamo avuto ospiti molto illustri, quali il primo presidente e il procuratore generale della Cassazione e il presidente del Consiglio Nazionale Forense. Anche quest’anno mi sento di dire che i nomi sono di tutto rispetto“.
A presiedere la Corte, Margherita Cassano, prima presidente della Corte suprema di Cassazione; a latere Daniela Troja, presidente della Corte d’assise di Trapani ed Ezechia Paolo Reale, penalista e segretario generale del Siracusa international institute. L’accusa sarà affidata a Federico Cafiero De Raho, deputato, già procuratore nazionale Antimafia; la difesa della parte civile di Prometeo al penalista e docente Vittorio Manes; la difesa degli imputati a Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia. Seguirà la consulenza dello psicanalista, prof. Vincenzo Caretti. Inoltre, gli attori del cast del “Prometeo incatenato” messo in scena in questi giorni dal regista Leo Muscato: Alessandro Albertin nel ruolo di Prometeo, Davide Paganini per Kratos e Silvia Valenti nel ruolo di Bia.
“L’intento è quello di promuovere un modo di ragionare pacato e giusto, sui termini della giustizia. Anche nelle dinamiche che possono sembrare più ovvie e chiare, possono invece nascondersi delle riflessioni importanti alla base per comprendere se è giusto o meno punire un individuo“. Per il suo organizzatore è proprio attraverso questo tipo di messa in scena che il pubblico può facilità con più entrare in contatto con quelli che sono i temi giuridici in questione.
“Far emergere i dati critici e sociali grazie ad un processo ad uno dei protagonisti, attraverso un’azione che ha commesso, aiuta il pubblico ad entrare nelle dinamiche di quello che concerne la materia giuridica. Quello che ne segue infatti è una vera qualificazione giuridica del caso in questione ed una vera imputazione. Al termine del dibattimento seguirà infatti l’atteso verdetto per alzata di mano della giuria popolare, composta dal pubblico, in attesa della sentenza finale della Corte“.
Il processo quindi analizzerà il caso dei presunti crimini contro l’umanità ai soldati Kratos e Bia, i quali per volere di Zeus hanno incatenato Prometeo, reo di aver rubato e donato il fuoco agli uomini per un atto di arroganza.